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di LUIGI SALOMONE LA Lazio ci riprova a Firenze.

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All'orizzonte, poi, c'è il derby e quindi Rossi spera che i suoi non commettano l'imperdonabile errore di pensare alla sfida contro la Roma senza affrontare con la giusta concentrazione la temibile trasferta contro i viola. Nelle ultime due occasioni è andata benissimo al Franchi e il tecnico laziale si aggrappa alla cabala: «Speriamo che in questa occasione valga il detto "Non c'è due senza tre"». Tradizione a parte Rossi non può fare a meno di tessere le lodi dell'avversario odierno: «Lo scorso anno hanno finito il campionato quarti e senza la penalizzazione avrebbero 20 punti. Quindi sarebbero nella stessa posizione della passata stagione. È ovvio che il -15 abbia inciso ma è una squadra molto forte, più di quella dell'anno scorso. Metto questa Fiorentina nel lotto con Inter e Roma, mentre noi non siamo alla pari di queste squadre». Ma questo non vuol dire che il destino dei biancocelesti sia segnato: «Come nomi di giocatori hanno qualcosa in più di noi, ma poi è il gruppo che deve metterci quel qualcosa in più. Mi auguro a Firenze di vedere consapevolezza nei nostri mezzi e una crescita costante». Dal punto di vista tattico sarà importante vedere come la squadra reagirà al nuovo modulo, stavolta il 4-3-3: «Sinceramente stiamo giocando sempre col tridente. È ovvio che cambiano le caratteristiche in base a chi lo interpreta». Già, stavolta tocca a Foggia per l'indisponibilità di Mauri, interpretare al meglio il ruolo di terza punta e quarto centrocampista. Insomma, non sarà un 4-3-3 puro: «Diciamo che giocheremo con tre elementi offensivi, ma anche il modulo della Fiorentina non ha tre punte pure: Jorgensen non si può considerare un attaccante, se invece avessero giocato Pazzini, Toni e Mutu, sarebbe stato diverso. Il centravanti della nazionale in crisi? Non credo, ha segnato cinque gol e nella passata stagione ne ha aveva realizzati trentuno». La gara di oggi vivrà anche sulla sfida a distanza tra Liverani e Ledesma. Passato e presente del centrocampo biancoceleste: «È sempre sbagliato - spiega Rossi - fare confronti. Liverani e Ledesma sono giocatori totalmente diversi. È come paragonare il cioccolato a un treno. Liverani lo scorso anno ha fatto uno straordinario campionato ma poi, come spesso succede nella vita, le strade si sono separate. Ma si va avanti lo stesso. Ledesma ha le sue caratteristiche e non ha niente di Liverani. Quindi, il paragone non esiste». Formazione della Lazio definita anche se c'è un piccolo dubbio legato a Peruzzi ma alla fine il portierone biancoceleste dovrebbe scendere regolarmente in campo. In difesa Oddo e Zauri agiranno sulle fasce, la coppia centrale sarà Siviglia-Cribari (ma ci sono delle possibilità per Stendardo). A centrocampo il terzetto Mudingayi-Ledesma-Mutarelli mentre davanti spazio al tridente Foggia-Rocchi-Pandev. Prandelli si affida a Toni e scommette sull'estro di Liverani. Arbitrerà Rizzoli di Bologna, previsti almeno duemila tifosi laziali al seguito.

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