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di TIZIANO CARMELLINI CI SONO volute dieci giornate, ma finalmente Spalletti questa sera, nel posticipo ...

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Col rientro di Mancini, il recupero lampo di Chivu (forse eccessivo l'allarme dopo lo stop del romeno) e con Vucinic a disposizione, sarà finalmente Roma vera, quella che il tecnico toscano ha immaginato, cercato e voluto fortemente già dalla scorsa stagione. È dunque finito il periodo di rodaggio, delle prova e insieme quello degli alibi. La Roma ora deve far vedere quanto vale e dove può realmente arrivare. Spalletti per farlo vuole partire dalla partita di questa sera, contro una Fiorentina orfana di Toni e Santana e per la quale ha continuato ad adottare la linea del «mezzo ritiro»: squadra libera fino alle otto di ieri sera, poi tutti a dormire a Trigoria. «Questa partita può dire molto, perché avremo di fronte una squadra importante — spiega Spalletti — è queste sono le gare che ti danno più spinta se fai una buona prestazione». Già, perché Spalletti è alle prese con un problema di testa più che di gambe e la Roma fin qui ha «sbarellato» più volte soprattutto nell'atteggiamento rispetto alla gara. «Probabilmente — spiega il tecnico giallorosso — quando andiamo sotto ci innervosiamo e la voglia di fare ci fa perdere il filo conduttore che manteniamo quando le partite sono in situazione di parità. Bisogna lavorare sulla testa dei giocatori e avere comportamenti diversi». E i numeri confermano il passo indietro fatto dalla Roma in questo ultimo periodo. «Ci può stare, considerando gli ultimi risultati e gli avversari contro i quali sono arrivati. Ma è una cosa superabile e la squadra ha fatto vedere di essere in crescita. Speriamo di riuscire a fare qualche altro risultato importante che compensi alcuni nostri mezzi passi falsi». E la cosa giusta sarebbe farli a partire proprio dalla Fiorentina che consente, almeno sulla carta, alla Roma di giocare negli spazi come predilige. Tra l'altro proprio ai danni dei viola la Roma si è qualificata (complici le sentenze di calciopoli) per la Champions League in corso. Spalletti qui smorza sul nascere le polemiche. «Se siamo in Champions è anche perché ce lo siamo meritato. Probabilmente, se è successo qualcosa, i giocatori della Fiorentina non hanno alcuna responsabilità e la Champions sarebbe stata una giusta soddisfazione per il loro comportamento. Dai miei, invece, domani sera vorrei vedere contro i viola disponibilità a faticare, correre bene, e che qualcuno fare gol perché sennò...». Dopo il pari in Champions contro l'Olympiacos Spalletti ha chiesto a chiare lettere alla società un bomber da venti gol. Già, quei gol che Totti continua a sbagliare dal dischetto. Anche qui il toscano continua sulla sua linea. «Devo ancora parlare con Totti di questo argomento. Ha la possibilità di scegliere e non vorrei che tutto questo parlare di questa situazione lo portasse a considerare come una mancanza personalità fare un passo indietro. Considerare completamente tutti i rischi e i pericoli è da persona intelligente e non da fifone». Dall'altra parte del campo l'ex Prandelli che a Roma verrà per portar via l'intera posta. «Quella con la Roma — spiega il tecnico della Fiorentina — è una gara molto difficile contro una squadra molto brava in fase di possesso e noi dovremo essere altrettanto bravi a non chiuderci troppo. In questa stagione hanno avuto qualche infortunio anche loro e molti impegni. Noi dovremo avere il coraggio di giocare a Roma per vincere. Il loro modulo senza punte ha messo in difficoltà tutte le difese del campionato e noi per questo dovremo leggere tutte le situazioni. Ci siamo allenati molto per affrontare una squadra senza punti di riferimento perché non puoi concedergli nulla». Spalletti chiude ringraziando Sensi per la stima. «È una persona eccezionale — ha detto il tecnico giallorosso — dalla quale accetterei qualunque cosa mi volesse dire. Mi ha fatto enorme piacere vederlo in forma e la sua presenza nello spogliatoio darà alla squadra la motivazione più grossa di qualunque mio discorso».

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