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Le critiche di Buffon («Olimpico poco caloroso») scatenano la reazione di Oddo e De Rossi

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Il pubblico romano sotto accusa? È arrivata la vittoria contro l'odiosa Ucraina, l'Olimpico si è confermato prezioso talismano dell'Italia ma Buffon ha criticato l'atteggiamento del pubblico sorpattutto nei confronti degli juventini. In realtà qualche fischio c'è stato, ma si è trattato davvero di poca roba rispetto al sostegno continuo ricevuto dai sessantamila spettatori presenti allo stadio, tra i quali tantissimi bambini delle scuole calcio della Capitale invitati dalla Federcalcio. In ogni caso il dibattito si è aperto anche perché molte personalità della politica e del mondo sportivo vorrebbero assegnare all'Olimpico il ruolo di stadio dell'Italia dove giocare tutte le gare degli Azzurri. De Rossi e Oddo si ribellano alla critiche di Buffon e rimandano al mittente accuse che sono sembrate una clamorosa caduta di stile. Il romanista precisa: «Dalla serata mi aspettavo di peggio, è andata in maniera piacevole. Sembrava chissà cosa dovesse accadere ed invece il pubblico ha tifato. Certo, non si può pretendere che la curva Sud replichi in nazionale scenografie e cori che sfodera quando gioca la Roma. Sabato c'erano molti bambini con i genitori, quello delle squadre di club è un altro genere di pubblico: è organizzato. E poi il nostro non ha paragoni, anche se la Nord della Lazio è una bella curva». D'accordo anche Perrotta: «C'erano tanti bambini e tante famiglie è andata bene». Anche Oddo reagisce stizzito al portierone: «Le curve erano mischiate, non tutti i laziali erano in Nord ed i romanisti in Sud. Detto questo però, non sono assolutamente d'accordo con Buffon: la penso come Riva, anzi. Magari fosse sempre così. Il pubblico è stato generoso come sempre a Roma: già dall'inno cantato a squarciagola abbiamo capito che sarebbe andato tutto per il verso giusto. Poi quelle bandiere che sventolavano, c'era un atmosfera da brividi. All'Olimpico insomma il clima è stato caldo: naturalmente come lo può essere quando il tifo non è organizzato. Quello della nazionale è più spontaneo e a me va bene così». A rincarare la dose anche il ministro dello Sport Melandri: «All'Olimpico c'ero ed ho assistito ad un bello spettacolo di pubblico. Personalmente non capisco questa piccola delusione espressa da Buffon. Ho sentito l'affetto del pubblico per la nazionale che ha giocato bene ed è tornata a vincere». Sull'argomento non poteva mancare il parere del capitano Cannavaro che si schiera, nemmeno a dirlo, con l'ex compagno di squadra della Juve: «Quando Del Piero è uscito, è stato fischiato: ma giocava la nazionale, non la Juve. Non c'è dubbio che se uno paragona il calore dell'Olimpico durante una partita di campionato e quello di sabato, la differenza si nota». Poi sottolinea le difficoltà logistiche che si darebbero ai tifosi di tutta Italia nel trasformare l'Olimpico nello stadio ufficiale della Nazionale. «No, non mi sembra fattibile — risponde Cannavaro — e non sarebbe neanche giusto per le altre città. Come farebbero a raggiungere Roma da Reggio Calabria? Gli esempi delle altre nazioni non sono paragonabili, in alcuni casi le distanze massime sono duecento chilometri». All'orizzonte c'è la difficile partita contro la Georgia per risalire nella classifica del girone. L'Italia si gioca una fetta importante dell'Europeo del 2008 e allora è meglio chiudere qui la polemica aperta da Buffon. Resta l'amarezza di tutti quei tifosi che hanno riempito l'Olimpico regalando agli Azzurri un'altra notte magica proprio come quelle di sedici anni fa del Mondiale del '90.

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