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Ottimismo degli avvocati convinti di aver smontato la durissima sentenza della Caf

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Se poi qualche tifoso potesse esprimere la propria preferenza sul fardello di punti da dover scontare nel prossimo campionato, è fin troppo facile rispondere nove. Sì, proprio come la mitica squadra del -9 che vent'anni fa salvò la Lazio da una morte quasi certa evitando il baratro della C dopo la partenza ad handicap. Ieri ci ha provato l'avvocato Siniscalchi a convincere la Corte Federale che la Lazio in questa storia c'è finita dentro senza colpe e soprattutto senza nessun tentativo di illecito. Al massimo si potrebbe parlare di illecito presunto e in questo caso la sanzione prevista non è la retrocessione tantomeno da -7 come ha stabilito la Caf. Si è cercato il canale istituzionale non per ottenere vantaggi sul campo ma solo per evitare di continuare a subire torti dagli arbitri come nel caso di Reggina-Lazio. Partita chiave che la Caf si era ben guardata di analizzare dimenticando l'antefatto decisivo alle proteste telefoniche di Lotito. E in più c'è anche la testimonianza di Tombolini che dovrebbe avere un peso importante sul verdetto. L'arringa di Siniscalchi ha cercato di smontare il teorema accusatorio del procuratore Palazzi. «C'è sostanziale incoerenza delle motivazioni della sentenza con i suoi principi generali — ha spiegato il difensore del club biancoceleste — visto che da una parte si afferma che non esiste alcuna cupola, ma dall'altra alla Lazio viene rimproverato di aver fatto parte di un sistema. Noi non possiamo rispondere di un'atmosfera inquinata, altrimenti siamo in un'atmosfera da giudizio medievale. Non si capisce perché Lotito si sarebbe rivolto agli organismi istituzionali per avere dei favori. Per quanto riguarda l'articolo 1 del codice di giustizia sportiva, l'obbligo di correttezza e di lealtà, perché esso è considerato come se fosse parte dell'articolo 6, quello sull'illecito? La sanzione è grave e non sta né in cielo né in terra, ma è poi giusto che si consideri violazione dell'articolo 1 aver contattato Mazzini?». Dopo la replica di Palazzi che ha confermato le sue accuse nei confronti della società biancoceleste, è andato in scena l'ultimo intervento di Siniscalchi per ribadire la linea della Lazio. Qualche minuto prima anche l'ex presidente della Figc Carraro aveva contribuito ad alleggerire la posizione del club. Fiducioso l'avvocato Longo: «Ci sono i presupposti perchè tutto possa andare bene. Il giudizio di appello di solito è un giudizio critico della sentenza di primo grado e visto quello che è uscito dalle motivazioni della prima sentenza, auspichiamo che i giudici possano tenere conto di tutte quelle prove che dimostrano la nostra innocenza». Lotito, invece, ribadisce la sua estraneità ai fatti: «mai fatto o pensato illecito attendo tranquillo cosciente di non aver fatto nulla» È l'ora del giudizio, i cinque membri della Corte Federale riuniti in camera di consiglio emetteranno il loro verdetto sulla Lazio. Stavolta ci si aspettano delle sentenze giuste e non giustizialiste come è accaduto in primo grado. Anche perché c'è da evitare lo spettro del Tar e della giustizia ordinaria che resta la carta delle disperazione (in ogni caso prima c'è la Camera di Conciliazione del Coni) se stasera la Lazio si ritrovasse ancora in B. Ma a questa eventualità nessuno vuole pensare e in Borsa c'è voglia di scommettere su una riduzione sostanziale della pena con un rientro immediato in serie A. Il titolo è salito oltre il 10%: ora un'azione vale 0,34 euro. I tifosi sperano che gli operatori del mercato abbiano investito bene i loro soldi.

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