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Al britannico Skelton il Gran Premio della capitale che chiude Piazza di Siena

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Il britannico Nick Skelton in sella al fomidabile Arko III si è imposto nel Gran Premio Roma, la gara individuale più importante del concorso. Un successo che la Gran Bretagna non centrava dal 1975 (allora a vincere fu Malcolm Pyrah) e che lo stesso Nick Skelton ha confessato di aver rincorso per gli ultimi venticinque anni. Un habitué del concorso capitolino, il quarantottenne cavaliere inglese, quattro olimpiadi all'attivo e innumerevoli successi nel mondo, non era infatti mai riuscito ad aggiudicarsi il Gran Premio a Roma. «Questo gran premio era forse l'unico che fino ad oggi non ero mai riuscito vincere - ha detto a fine gara - E' stata una gara di alto livello tecnico. Quando ho fatto la ricognizione del percorso credevo che sarebbe stata una prova abbasanza facile. Invece così non è stato». E infatti c'è stata battaglia fino all'ultimo in campo. Nick Skelton si è imposto infilando due percorsi netti e chiudendo la fase decisiva con il miglior tempo. 47 secondi e 13 per lui contro i 47.62 del suo compagno di squadra Michael Whitaker che su Mozart des Hayettes si dovuto accontentare del secondo posto. A tradire il campione olimpico di Alanta '96, il tedesco Ulrich Kirchhoff, per la prima volta in gara a Roma, è stato invece il cronometro nel primo percorso. Una penalità accumulata sul tempo nella prima frazione di gara in sella a Carino non gli ha infatti consentito di battersi ad armi pari nello spareggio finale, relegandolo in terza posizione. «Questo concorso è davvero bello - ha comunque sottolineato Kirchhoff - Piazza di Siena è uno dei migliori campi ostacoli del mondo». Bilancio amaro invece per il salto ostacoli azzurro che dopo aver incassato una prestazione assai sfortunata nella Coppa delle Nazioni di venerdì (quinti ex-aequo ed ultimi classificati) ieri ha registrato il tredicesimo posto di Emilio Bicocchi in sella a Jeckerson Landrù quale miglior risultato azzurro in Gran Premio. Per lui un primo percorso macchiato da un solo errore, sul terzo ostacolo, ed una manche finale con il medesimo errore ma anche penalizzata da un fuoritempo per una disattenzione del cavaliere che si è dimenticato di affrontare l'ultimo ostacolo, il muro. «Quello che mi è successo è imperdonabile - ha poi raccontato il cavaliere azzurro - quando ho guardato a piedi il tracciato del secondo percorso non ho tenuto conto dell'ultimo ostacolo. Non mi era mi capitato prima, e ironia della sorte è successo proprio nel concorso più importante dell'anno». Bicocchi è comunque risultato uno dei migliori cavalieri italiani in gara quest'anno a Roma e con i suoi due saltatori Jeckerson Kapitoll d'Argonne, che ha montato in Coppa dell Nazioni, e Jeckerson Landrù ha dimostrato di essere uno dei cavalieri più affidabili in vista del campionato del mondo del prossimo agosto. «Adesso che il concorso di Roma si è concluso dovrò fare un programma con lo staff tecnico della nazionale - ha detto il cavaliere toscano - credo che dovrò adeguare i miei programmi alle esigenze della squadra». E se i dirigenti della Federazione Italiana Sport Equestri dovranno mettersi al lavoro sin da domani per cercare di metter insieme una formazione che possa ben figurare al mondiale, gli organizzatori del concorso hanno tirato le somme in attivo per questa edizione dell'evento. «La biglietteria ha registrato anche quest'anno una crescita - ha sottolineato Marco Gamberale di Media Partners, una delle società che cura la macchina organizzativa - Quest'anno oltre cinqantamila persone hanno transitato per Piazza di Siena nei quattro giorni e questo è un risultato molto importante». E mentre si tiravano bilanci sportivi e amministrativi il gran finale ieri sera a Piazza di Siena è stato ancora una volta affidato allo spettacolare Carosello dei Carabinieri che simbolicamente ha salutato il pubblico romano. L'appuntamento come sempre si rinnoverà tra un ann

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