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di DARIO BERSANI NEL gelo di uno stadio Olimpico deserto, un buon allenamento.

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Il tecnico della Roma è rammaricato per aver giocato di fronte a spalti desolatamente vuoti. «È un peccato siano stati penalizzati gli sportivi, che sono in netta maggioranza rispetto ai facinorosi che seguono il calcio. È stata una partita vivace, giocata a discreti ritmi e sono stati bravi i ragazzi a trovare le motivazioni senza il pubblico. Abbiamo meritato la qualificazione e rischiato soltanto all'inizio. Sul tiro di Pià, sullo 0-0, è stato bravissimo Mexes a salvare in scivolata ma poi non abbiamo avuto problemi a gestire il match». Dopo quasi due mesi si è rivisto un Mancini convincente. «Ha fatto bene, ha dimostrato di essere vicino alla condizione migliore, si è impegnato molto e ha segnato un bel gol». Giocherà contro il Milan? Spalletti fa pretattica. «È un giocatore in più che abbiamo a disposizione». A proposito dei singoli, Aquilani si è mosso bene e ha preso gusto a trovare la via della rete. «Alberto sta crescendo di partita in partita. Ma tutti, anche i più giovani hanno ben figurato, ma si può migliorare«. Fra tre giorni il Milan, un banco di prova ben più severo: «La squadra di Ancelotti verrà a Roma determinata ad accorciare le distanze dalla Juve, credo che il discorso scudetto non sia ancora chiuso». Adesso, nei quarti di finale, la Roma troverà una Juventus schiacciasassi, che punta decisa alla conquista del grande slam. «Capello sembra proprio un ingordo, vuol vincere tutto. La Juve ha una rosa validissima ricca di alternative di primo livello e lo ha dimostrato anche con la Fiorentina. Per noi sarà davvero durissima, anche perché abbiamo un organico limitato per via di tante defezioni. Comunque vogliamo far strada in coppa Italia e metteremo in campo la miglior formazione possibile. C'è voglia di riscatto, perché quella bianconera è stata l'unica squadra che ci ha messo sotto sul piano del risultato».

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