Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

I diritti tv spaccano la serie A ma riuniscono Roma e Lazio

default_image

  • a
  • a
  • a

L'accordo raggiunto dalla tre grandi, Milan, Juve e Inter, per un totale di poco inferiore a 250 milioni di euro, sbilancia inevitabilmente un panorama che già pende fin troppo da una sola parte. Alle altre squadre di serie A comprese Roma e Lazio, rimarrebbero poco più di 150 milioni da dividersi: briciole. Evidente lo squilibrio tra le tre «grandi» del campionato e tutti gli altri che dovranno subire l'ennesimo ridimensionamento. «A Roma e Lazio verranno garantite le stesse cifre dell'ultimo contratto» giurano da Sky, ma intanto aumentano i soldi per Milan, Juve e Inter: c'è qualcosa che non gira nel modo giusto. Soprattutto in considerazione del fatto che il prossimo anno, vista la classifica di serie B, potrebbero arrivare in A piazze importanti: Palermo, Messina, Cagliari e Bergamo. Tanto per dare un senso alla cosa, basti pensare che alla Juve, che nel vecchio contratto in scadenza nel 2005 percepiva 78 milioni di euro, per le stagioni fino al 2007 andranno circa 94.5 milioni. Anche se la parte riguardante i soli diritti tv si aggira attorno ai 68 milioni (più dieci per lo sponsor sulla maglia, dieci per i diritti internazionali e poco meno di cinque per il trofeo Berlusconi). Al Milan, che secondo i vecchi parametri andavano 52 milioni, con il nuovo contratto arriveranno circa 65 milioni. All'Inter infine si è passati dai 50 milioni del vecchio accordo, ai 60 del nuovo con un bonus «una tantum» per il trofeo estivo Pirelli. Resta da vedere come Sky trasformerà in fatti le «belle parole» espresse su Roma e Lazio, che andranno a discutere i nuovi contratti nei prossimi giorni. Per una volta le due squadre della capitale faranno fronte comune sulla questione televisiva, anche se le due trattative rimarranno ovviamente separate. La Lazio già oggi avrà un primo incontro con gli uomini di Murdoch, mentre per quanto riguarda la Roma si tratterà di aspettare ancora qualche giorno. Inutile dire che le reazioni agli accordi presi nei giorni scorsi dalle tre grandi con il «monopolio tv», hanno scatenato la reazione a catena degli «altri». Tutti coloro che con i soldi rimanenti saranno costretti a fare i conti: poca roba. Il ds giallorosso Baldini è rimasto interdetto forse perché si aspettava un riequilibrio diverso degli introiti televisivi. «Negli ultimi tempi quando più dottori indicavano i rimedi per un riequilibrio economico del calcio — ha detto il ds giallorosso — si ipotizzava come ricetta una ridistribuzione dei diritti tv non soggettiva e questo non sta accadendo e non aiuta: il rischio è che ci siano solo un paio di squadre che possano competere per vincere. Una certa parità in partenza dovrebbe esserci». Gianluca Nani, consulente di mercato del Brescia: «Il nostro rischia di diventare un campionato bulgaro» . Non poteva poi mancare la bordata del presidente del Perugia Gaucci. «È una vergogna che a tre squadre vadano 270 milioni di euro dei 400 stanziati per i diritti televisivi mentre le altre 17, visto che il prossimo campionato sarà a venti squadre, debbano spartirsi le briciole, comprese due grandi come Roma e Lazio. Se Sensi fosse stato nelle condizioni di potersi opporre a questo, tutto sarebbe andato diversamente». Anche Mihajlovic commenta i contratti televisivi siglati da Milan, Juve ed Inter con Sky. «Il calcio è come la vita: i ricchi saranno sempre più ricci, i poveri sempre più poveri. Non so se questa cosa possa essere giusta, ma funziona così. Forse è il primo passo verso la Superlega, ma le squadre che resteranno fuori cosa faranno la coppa del nonno?».

Dai blog