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Biancocelesti a Perugia dopo il ko di Bologna. Mancini: i complimenti non bastano più Cesar in dubbio per influenza, in attacco Corradi-Muzzi. A centrocampo c'è Albertini

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Per sotterrare i rimpianti legati alla sconfitta di Bologna e lanciare l'assalto decisivo al quarto posto. Mancini suona la carica con un lapidario «stavolta voglio gol e punti, non complimenti», perché l'amarezza recente, fatta di novanta minuti protesi vanamente all'attacco e un passo falso all'attivo, brucia ancora. Eccome. Oggi a Perugia (ore 15, Sky4) la Lazio proverà a dare un colpo di spugna deciso, magari cancellando con una vittoria anche gli episodi dell'andata e quella polemica con Cosmi che fece da corollario al sofferto 3-1 conquistato sul campo. Il tecnico ci crede: «Della partita di giovedì mi resta in testa un risultato ingiusto, conquistato dal Bologna senza alcun merito. Credo che per la Lazio non sia possibile giocare meglio di quanto fatto a Bologna. A livello tecnico non posso dire niente ai miei giocatori, che sono stati encomiabili. A un certo punto sembrava un allenamento, tutta la Lazio era nella metà campo avversaria». Qualche problema arriva dal campo: Cesar non si è allenato con i compagni, è a Perugia ma deve combattere con una sindrome influenzale che l'ha messo ko. Mancini conta di recuperarlo e ha disegnato il suo 4-3-3 con il brasiliano nell'undici titolare: stamane il test decisivo altrimenti prenderà corpo l'ipotesi d'un 4-3-3 con Lopez e Muzzi a fare da supporto all'ariete Corradi. Ieri il tecnico ha provato anche Zauri esterno, mentre a centrocampo Albertini è in vantaggio su Giannichedda per un posto accanto a Liverani. Difesa scontata con Oddo e Favalli esterni e Stam-Couto coppia centrale, complice l'assenza per squalifica di Mihajlovic. Mancini, in attesa di sciogliere gli ultimi dubbi, indica alla squadra la strada per centrare il quarto posto. «Abbiamo ancora molte possibilità di conquistare il quarto posto e la qualificazione alla Champions League ma è necessario segnare qualche gol in più e vincere. A Verona contro il Chievo, in casa contro il Milan e l'Udinese e poi a Bologna abbiamo buttato via troppi punti. Stare davanti all'Inter è possibile, eccome, solo che bisogna allungare il passo». E poi il cruccio, legato ai guardalinee. «Direi che con noi gli arbitri si sono anche comportati bene, i problemi alla Lazio li hanno creati i guardalinee, che sono troppo impegnati a fare cose diverse dal guardare se un giocatore è in fuorigioco oppure no. Evidentemente siamo molto sfortunati». Infine il recupero-derby. «Penso che per la Lazio la data migliore sia quella successiva all'incontro con la Juventus, in programma a Torino alla vigilia di Pasqua. Attenderemo le decisioni del Giudice e della Lega». Mancini guarda avanti e pensa a battere il Perugia. Magari per dare l'ultima spallata alla diffidenza e convincere gli investitori, anche esteri, a sposare il progetto-Lazio.

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