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La Cirio deve 11 milioni alla società Fisco, debito senza garanzie bancarie

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Il 30 giugno partirà l'aumento di capitale biancoceleste, deliberato martedì sera al termine del Cda della vita. Ieri la società ha presentato il prospetto informativo alla Consob. Sessanta milioni saranno coperti dagli ingressi di Ricucci, Merloni, Ligresti, il resto sarà invece sottoscritto dagli istituti di credito coinvolti nel consorzio di garanzia composto da Mediocredito. Capitalia (tra i 15 e i 20 milioni), Bnl (5 milioni), San Paolo Imi, Banca Finnat, Abax Bank, e Banca Intesa. Insomma un futuro blindato dalle banche, in attesa che qualche altro investitore privato si inserisca nel discorso (Gnutti rimane alla finestra). L'orizzonte ora s'è certamente rasserenato. Il primo compito rimane l'iscrizione al campionato, da ottenere attraverso il pagamento degli stipendi arretrati. Una cifra vicina ai 20 milioni di euro dovrebbe garantire alla società le liberatorie necessarie per materializzare il traguardo. L'aumento di capitale permetterà alla società di rientrare nei parametri Covisoc. «I soldi già ci sono», ha sottolineato Baraldi al termine della conferenza stampa liberatoria di martedì. Capitalia ha infatti predisposto i mezzi necessari per onorare le scandeze. Rimane solo un nodo, da sciogliere in un futuro più o meno prossimo: la risoluzione delle pendenze con l'erario, che allo scorso 30 aprile ammontavano a 75,5 milioni. La società sta trattando per ottenere una dilazione decennale del debito, aprendo una strada importante per tutti gli altri club calcistici. L'ostacolo, semmai, è rappresentato dal mancato supporto del sistema bancario, che non si è mostrato disponibile ad ausiliare la Lazio. Il 28 luglio, comunque, verrà presentata la richiesta di rateizzazione presso il competente ufficio territoriale dell'Agenzia delle Entrate. Infine i rapporti infragruppo con la Cirio: lunedì è stato raggiunto un accordo con l'impero agroalimentare per la composizione dei rapporti. L'intesa è vincolata alla realizzazione di sette condizioni, tra cui un aumento di capitale da 450 milioni di euro, per la copertura delle perdite, da parte di Cirio Finanziaria, chiamata, tra l'altro, anche a liquidare gli obbligazionisti. Con il verificarsi di queste condizioni, la Lazio vanterebbe un credito di 7,3 milioni nei confronti di Cirio Finanziaria e altri 3,8 nei confronti di Cirio Del Monte Italia S.p.A., esigibili entro il 31 dicembre 2004. Sarebbero invece estinti tutti gli altri saldi finanziari con parti correlate, compresi i debiti infruttiferi e postergati. Il debito nei confronti dei tesserati, invece, per effetto del perfezionamento degli accordi quadro con i giocatori, è sceso da 46,6 milioni a 27,5 milioni. E con quel risparmio si potrebbe configurare una delle forme di autofinanziamento per far decollare il mercato biancoceleste. Nella prossima settimana, poi, altro Cda per la convocazione di una assemblea straordinaria chiamata a deliberare un aumento di capitale da 13,5 milioni ed esclusivamente riservato a calciatori e dipendenti. E De Mita è sempre più vicino al ritorno nella società, nell'ambito della direzione generale, con poteri nell'area tecnica. Tra poco ci sarà anche l'ingresso di Italo Soncini, come vicedirettore generale Fab. Mar.

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