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Il capitano esce allo scoperto. «Non mi accontento più, Berlusconi potrebbe diventare il mio presidente» Offerta da capogiro dei rossoneri: 38 milioni più Rui Costa e Roque Junior. Giovedì incontro allo Sheraton

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TOTTI

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Il boato rimbomba in tutta Italia: Totti lascia la Roma? Forse. Ma le dichiarazioni che il capitano ha rilasciato ieri in Nazionale e la proposta «bomba» che il Milan ha preparato per la Roma, gettano nel panico la metà giallorossa della Capitale: una storia che assomiglia in maniera preoccupante a quella che ha portato anche Nesta lo scorso anno al Milan. Sarebbe lo sfascio totale, la botta del collasso definitivo, dopo una stagione da dimenticare e un mercato che finora ha detto qualcosa solo in uscita. Le parole di Totti Succede tutto in un torrido pomeriggio di giugno, dopo l'allenamento azzurro in vista del match decisivo che l'Italia giocherà mercoledì ad Helsinki contro la Finlandia per andare agli Europei. A domanda sulle lusighe di Berlusconi Totti risponde. «Sono contento che Berlusconi parli di me, è una cosa che mi gratifica. Potevo andare al Milan quando avevo 14 anni, ma adesso potrebbe diventare il mio presidente per il futuro». La botta è di quelle che fanno male, ed è solo l'inizio. «Il Milan mi ha sempre cercato, comunque non c'è solo Berlusconi, ma ho anche altre richieste». A Roma scoppia il caos assoluto. Totti se ne vuole andare, o forse è solo un ultimatum alla Roma in vista di una campagna acquisti che sembra esser partita in sordina? Poi ammorbidisce il tono...ma non i contenuti. «La mia speranza è quella di rimanere a Roma, ma ho un sogno, stare a Roma in una grande società. Mi auguro proprio che non torni la Rometta». Segnale evidente per il presidente Sensi al quale Totti chiede espressamente di comprare dei rinforzi che possano mettere la squadra in condizione di vincere. «Ho fatto i quattro nomi - spiega convinto - che servono alla Roma. Davids, Cissè, Joaquin e Legrottaglie. La Roma sta vendendo? Se lo fa, vorrà dire che qualcosa compreranno...». Insomma il progetto di Totti per il futuro è quello di rimanere nella Capitale, ma solo in una squadra vincente. E lo spiega senza peli sulla lingua uscendo allo scoperto. «La Roma può tornare una squadra vincente, lo vogliamo tutti e anche Sensi». Ma come, Totti non avrebbe seguito la Roma anche in C2? «Ho avuto garanzie dalla società. Io ho promesso di essere la bandiera di questa società - spiega deciso - indossare la maglia giallorossa prendendomi tutte le responsabilità, ma anche loro devono mantenere le promesse che mi hanno fatto. Se non lo faranno, anche io mi sentirò sciolto dalle mie promesse. Mi dispiacerebbe lasciare la Roma, però se rimarrà una squadra da metà classifica, tutto potrebbe essere. Sì, insomma, può succedere qualsiasi cosa. Alla fine siamo tutti uguali, abbiamo tutti uno stesso obiettivo: vogliamo vincere e fare carriera. Spero di farlo con la Roma, ma lo scudetto e la supercoppa italiana non mi bastano. Ho ancora sei o sette anni e voglio i titoli più importanti che ci sono». Chiaro come poche cose al mondo: o si fa una Roma in grado di vincere, o Totti cambia aria. La bomba arriva dopo che Totti aveva già dato il suo ok di massima alla discussione della riduzione del suo ingaggio. Conferma. «Non ho ancora parlato con nessuno, quanto tornerò dalla nazionale parlerò con Sensi e discuteremo di questa riduzione. I vecchi contratti andrebbero rispettati, se ci sono problemi seri, andrò incontro alla società. Però, dobbiamo esserne sicuri». La società aveva proposto al capitano una riduzione del 20% dell'ingaggio, una sorta di spalmatura a 4 milioni l'anno fino al 2008. La proposta Milan In realtà tutto era già stato studiato nei dettagli e la cosa sarebbe dovuta sfociare in un incontro in programma giovedì prossimo alle ore 18 al'Hotel Esortano di Roma. Da Milano filtrano indiscrezioni, da persone dell'alta finanza lombarda e molto vicine alle faccende rossonere, sulla proposta che il Milan porterà nella Capitale: trentotto milioni di euro più Rui Costa e Roque Junior. Ci sarebbero già tutte le fidejussioni bancarie per arrivare alla imponente cifra che p

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