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«Cuper si guadagni la fiducia»

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Lo scudetto è sempre più lontano. «Mi dispiace per la tifoseria»

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Ora che la stagione volge al termine e lo scudetto è un obiettivo sempre più sfumato, il presidente dell'Inter chiede alla squadra nerazzurra, e soprattutto a Hector Cuper, di portare a casa qualcosa. «Il mio umore è lo stesso di domenica - afferma il presidente -, non può cambiare con facilità: però volendo guardare la matematica bisogna lo stesso cercare di far bene le ultime partite perchè un miracolo può sempre succedere. Certo che sta molto a noi, avere maggior freschezza e un maggior senso di responsabilità: ai giocatori non è che sia mancata, semmai è mancata un pò di forza». In caso di nuovi insuccessi, però, il primo a pagare sarà proprio Cuper. Proprio ieri la presenza a Milano di Roberto Mancini ha alimentato voci e smentite. «Non ho fatto colazione con Mancini, e dunque non abbiamo parlato del futuro dell'Inter: non ho tutto questo tempo - ha detto seccamente Moratti -. Non ho ancora contattato nessuno, però voglio parlare con Cuper dopo questa partita per capire psicologicamente come affronta le prossime: non solo per salvare la stagione ma perchè questo è il mestiere. Non è che sia un hobby vincere, è anzi assolutamente un dovere per una società come la nostra». Il confronto tra Inter e Lazio è però stato letto da molti come una sfida tra Cuper e Mancini, la cui Lazio ha giocato il calcio che piace a Moratti: «Ho visto giocare bene anche altre squadre, e l'Inter in questo momento paga un pò di stanchezza. Il giudizio non viene da una partita: a volte si compra un giocatore perchè ti ha fatto un gol, ma non è così che si decide per un allenatore». Ancora fiducia a Cuper, dunque, però con qualche riserva in più: «Desidero dare fiducia a Cuper perchè ha da raggiungere degli obiettivi e voglio che li raggiunga: guai a togliergli questa fiducia, che se continua a guadagnarsela sarà sempre più tranquillo al suo posto». Moratti dunque vuole la Champions League: «Aspettiamo a dire che la stagione è persa, visto che la Champions mi sembra abbastanza importante, e poi la matematica ha sempre il suo valore. Voi insistete che io debba considerare già di chiudere un ciclo, se non si è vinto. Cuper ha un contratto che conta molto anche per noi. E poi siamo lì, stiamo facendo qualcosa di molto importante e voglio dargli tutta la mia fiducia». Però vincere il doppio derby di Champions è importante: «Il derby conta, sì: non perchè Cuper rimanga o non rimanga, ma perchè professionalmente per lui credo sia assolutamente importante». Moratti insiste: «Ripeto: non è un hobby vincere, non è un hobby il calcio a questo livello». Il presidente condivide anche la delusione del tifo interista, che ieri ha contestato la squadra: «Io non sono stato contestato, quindi a me non ha fatto male: dispiace lo stesso per il pubblico perchè prova la mia stessa delusione. La vittoria della Juve aveva già piegato le gambe un po' a tutti, anche al pubblico, che non ha partecipato tremendamente alla partita: la vittoria bianconera ci aveva tolto la speranza, il pareggio ancora di più. Però c'è ancora la Champions». Non si aspetti, il pubblico nerazzurro, un mercato pirotecnico, anche se ieri Vieri ha «chiamato» all'Inter David Beckham, l'uomo ideale per fornirgli assist: «Non credo proprio potrà essere il mercato cui eravamo abituati - afferma Moratti -. Già l'anno scorso non è stato un mercato ricchissimo, a parte Ronaldo e Crespo che erano collegati. La nuova realtà del calcio è questa. Beckham? È più che un uomo assist: l'altro giorno con il Real ha quasi cambiato da solo la partita. Se arrivasse qui con un'etichetta così riduttiva, non converrebbe prenderlo».

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