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Rai, scoppia il caso Salvo Sottile. Perché i sindacati sono sul piede di guerra

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Rai senza pace. Dopo le polemiche che hanno coinvolto Roberto Saviano, Fabio Fazio e tutte le altre novità che caratterizzeranno il servizio pubblico della prossima stagione, spunta una nuova polemica legata al programma di Salvo Sottile. Il giornalista andrà in onda il lunedì sera al posto di "Report" di Sigfrido Ranucci che sarà, invece, anticipato alla domenica sera e prenderà il posto di Che Tempo Che Fa. Naturalmente non è la semplice messa in onda ad aver scatenato la polemica. Il sindacato Usigrai punta il dito contro il costo del programma la cui produzione sarebbe affidata a un appalto esterno.   

 

 

 

«In mezzo a tanti numeri e dati forniti dall’azienda quello che la Rai non dice è quanto costerà il programma di Salvo Sottile, messo al posto di "Report" con 27 puntate e una società esterna. Così come non dice la Rai quante e quali saranno le prime utilizzazioni di esterni per riempire le redazioni dei nuovi programmi. E già che ci siamo, se proprio vogliono parlare di costi, i vertici della Rai spieghino ai cittadini perché non andranno in onda prodotti già registrati e pagati, come "Insider" di Roberto Saviano». Lo dice in una nota l’Usigrai. «Sui costi esternalizzati della Rai non è a noi che i vertici dell’azienda devono rispondere ma all’azionista, visto che in vigilanza è stato il Ministro Giorgetti a parlare della necessità di riduzione e moderazione per le esternalizzazioni che incidono sul budget per un miliardo di euro - prosegue il sindacato dei giornalisti del servizio pubblico - Da dipendenti Rai, all’azienda non possiamo che chiedere anche noi una riduzione delle esternalizzazioni. Le notizie ormai giornaliere di nuovi programmi affidati ad esterni non ci pare vadano nella direzione giusta»

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