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Sanremo, "Nel blu dipinto di blu" cantata da Modugno compie 65 anni

Alessandra Zavatta
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"Volare" compie 65 anni. La canzone italiana più ascoltata al mondo è in età da pensione ma non lo dimostra affatto. Era il primo febbraio 1958 quando venne effettuata presso gli studi della Fonit Cetra, a Milano, la prima incisione di "Nel blu dipinto di blu". Titolo con cui la canzone era stata registrata presso la Siae, la società italiana autori ed editori. Ma il ritornello ("volare, oh oh"), entrato nella storia della musica, fece sì che venisse registrato un titolo alternativo, "Volare" appunto. E con questo insistente ritornello Domenico Modugno salí alla ribalta del mondo. Complice la vittoria al festival di Sanremo in coppia con Johnny Dorelli proprio nel 1958. Esordienti all'ottava edizione del concorso, batterono big del pentagramma quali Nilla Pizzi e Claudio Villa. Proprio a loro Modugno, all'epoca sconosciuto autore pugliese, aveva offerto di interpretare quel brano. Rifiutarono entrambi e così presentò egualmente quelle strofe al Festival, cantandole lui stesso. Il testo innovativo e l'impatto della composizione lo fecero inserire tra i venti canzoni da mandare in gara: quelle presentate erano 391.

Giacca d'ordinanza, papillon, capelli corti, pettinatissimi, niente fronzoli, Modugno si presentò così a Sanremo. Non era chi intonava che doveva farsi notare ma l'opera che presentava. Nonostante gesti eccessivi, danzare e muoversi troppo sul palco fossero vietati, Mimmo non poté fare a meno di allargare le braccia al ritornello "Volare, oh oh". E quel gesto ne divenne marchio di fabbrica. Tutti coloro che interpretarono dopo di lui "Nel blu dipinto di blu" lo imitarono. Il gesto dava aria alla canzone e faceva immaginare quel tuffo nel "cielo infinito" che sembra uscito dai quadri di Dalì. Accattivante, seducente, semplice ma nuovo nell'essenza musicale, quel ritornello cambiò la storia fece di "Volare" la canzone italiana più ascoltata di tutti i tempi. Nulla poterono Nilla Pizzi e Claudio Villa contro lo "sconosciuto" sbarcato da Polignano a Mare. Il brano divenne la colonna sonora della musica italiana nel mondo.
In 65 anni sono stati 143 gli interpreti di "Volare". Da Fred Buscaglione, che lo incise su un 45 giri pochi mesi dopo il festival, a Frank Sinatra che amava cimentarsi con i "pezzi" in italiano, a David Bowie che lo incluse nella colonna sonora di "Absolute beginners", a Barry White, che lo infilò nell'album "Put me in your mix". Nel 2001 Mina "volò" nel blu dipinto di blu nella compilation "Sconcerto", interamente dedicata alle canzoni di Modugno. Nove anni dopo toccò a Gianna Nannini farne una versione rock.

Nel frattempo "Volare" era stata interpretata da Adriano Celentano,  Andrea Bocelli, Ella Fitzgerald, Dean Martin, Paul McCartney e Petula Clark. Nilla Pizzi, che nel '58, "avvinghiata come l'edera" era riuscita a conquistare il secondo posto a Sanremo dietro Modugno, si arrese e pure lei fece una propria versione di "Volare". Raffaella Carrà la ballò a Canzonissima. I Platters la portarono al successo in America. Luciano Pavarotti la trasformò in una lirica da melodramma. E il giapponese Yukihiro Takahashi ne fece una versione electrop. "Volare" è più fresca che mai e l'aria di andare in pensione non c'è l'ha affatto. Una canzone che ha accompagnato il sogno italiano, nata però da un incubo. Quello del paroliere Franco Migliacci che una notte sognò di volare nell'empireo senza riuscire più a tornare a terra. Ma c'è chi sostiene che la scintilla creativa sia partita da Domenico Modugno, conquistato dall'azzurrissimo cielo di Roma in una fredda mattina d'inverno. Così azzurro da apparire "blu dipinto di blu".

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