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"Meglio legalizzarla", Ornella Muti a valanga sulla cannabis

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L’arrivo di Ornella Muti, icona del cinema italiano e di uno stile senza tempo, non poteva non far rumore al Festival di Sanremo. Così in riviera è subito sorta una polemica sulla co-conduttrice della prima serata del Festival: le è bastato indossare una collana a forma di foglia di marijuana per finire al centro del dibattito sanremese. In conferenza stampa l’attrice smorza i toni e spiega le sue posizioni, anche sul referendum sulla cannabis: «Il referendum è una cosa complicata per me da gestire. Sono consapevole dei pericoli, anche se oggi forse legalizzarla sarebbe la cosa migliore, visto che girano cose molto più pericolose e pesanti. È meglio avere la possibilità di avere le ricette, se è il caso. È come il bere, beviamo tutti, ma poi ci sono ragazzini che vanno in coma etilico. Bisogna stare attenti, vedere legalizzando cosa succede». Comunque, chiarisce, «io spingo solo l’aspetto terapeutico della cannabis, non assolutamente l’aspetto ludico della canna: mi spiace per questa polemica, sembra che io giri per il backstage donando canne, è triste».

Come se non bastasse, nel giorno del suo arrivo a Sanremo, l’agenzia russa Tass pubblica un’intervista in cui la diva annuncia di aver chiesto la cittadinanza russa. Una decisione che arriva in un momento di forte tensione internazionale, senza contare le discriminazioni a cui sono sottoposte alcune minoranze, in particolare la comunità omosessuale, nel Paese. Anche qui, senza scomporsi e sempre con una grande forza data anche dalla sua pacatezza, spiega la sua posizione: «Ho una mamma russa, tanti ammiratori russi, mi è stata offerta questa possibilità e decideremo. Le cose politiche sono sempre le più difficili ma io non ragiono su quello, ma sul fatto che io sono molto amata in Russia. Vivo di questo, è il mio lavoro, non mi occupo di politica né me ne sono mai occupata ma se poi questa cosa diventa un problema vedrò cosa decidere». Più dura, invece, sul fronte dei diritti: «Le discriminazioni contro i gay in Russia mi addolorano molto, credo che nessuno debba essere discriminato. Mi sembra che sia palese come la penso: da quando ho 14 anni ho sempre avuto amici, colleghi e persone che mi aiutano omosessuali, è un tema che trovo anche assurdo dover affrontare».

 

 

 

 

 

Ma ora c’è la prima serata del Festival da affrontare e l’attrice, scelta dal direttore artistico Amadeus per rappresentare il cinema, uno dei settori che ha più sofferto per la pandemia, racconta le sue sensazioni: «Sono molto emozionata, spaventata ma felice. Ringrazio tutti per avermi scelta, è un onore, e spero di far bene quello che devo fare». «Non abbiamo dubbi», replica subito Amadeus, che poi aggiunge: «Il suo fascino e la sua bravura renderanno il Festival ancora più bello».

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