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"Volevo mollare, ma poi... quella foto...". Amadeus svela il retroscena sul quasi divorzio da Sanremo.

"Senza il festival sarebbe stato un danno psicologico ed economico enorme per il Paese"

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Un Festival che si doveva fare e che si farà al meglio. Ecco il retroscena di Amadeus di una delle vigilia più difficili che si potessero immaginare per la kermess di Sanremo. Il conduttore, ospite di Marta Cagnola a Radiotube su Radio 24, a pochi giorni dalla partenza del Festival di Sanremo, svela tutto. Anche il momento in cui stava davvero per saltare la macchina del festival perché lui voleva andare via.

Immaginare di non fare il Festival, spiega, sarebbe stato un danno: «Non solo un danno per la musica, per la discografia, per i musicisti: questo è chiaro agli occhi di tutti. Sarebbe stato un danno anche psicologico, morale, la perdita di un patrimonio che appartiene a tutti: è giusto che ci sia. Un domani vedremo le immagini del 2021, del teatro con la platea vuota, e ci faranno commuovere».

Sanremo non si poteva fermare, anche per anche per ragioni economiche. «Molti pensano se non avessimo fatto il Festival -commenta il direttore artistico del Festival- avremmo potuto destinare il budget alle persone in difficoltà, magari si potesse, ma purtroppo non funziona così. Gli investitori investono proprio sulla kermesse e anche quest’anno hanno investito molto. In partenza gli sponsor hanno aderito tutti se avessimo avuto altri spazi da pubblicizzare avrebbero investito di più, perché evidentemente anche le aziende hanno bisogno di visibilità».

Il prossimo Sanremo, che parte martedì sera, è stato realizzato concretamente a partire dalle misure contenute nel protocollo Rai approvato dal Cts, ai primi di febbraio. «Ho cominciato a lavorare al festival a metà maggio e pensavo che oggi saremmo stati fuori dalla pandemia, magari non completamente, ma fuori da questa situazione - confessa Amadeus - poi i mesi passavano e a un certo punto ho visto che tutto è precipitato e in brevissimo tempo».

In molti lo hanno attaccato in questi ultimi mesi e a un certo punto, ammette, ha dovuto prendere un momento per riflettere con calma. «Nel momento in cui stavano cadendo i pezzi di tutto quello che noi avevamo pensato, però, mi hanno mandato dall’Ariston la foto dei 300 operai che stavano ultimando il palco e ho avuto un colpo al cuore. Mi sono detto che quelle persone avevano lavorato instancabilmente tutti i giorni per realizzare qualcosa di bello. Lì ho detto: si deve andare avanti in base a quello che possiamo fare, ma lo facciamo al meglio», continua Amadeus.

«Ogni momento - conclude - è un momento che mi voglio gustare. A volte penso che vorrei avere qualcuno che mi seguisse per filmarmi: non per fare un docufilm, ma per conservare i ricordi e darli un giorno ai miei figli».

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