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Baglioni: mi fido di Draghi ma serve il vaccino per tutti

Carmen Guadalaxara
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Claudio Baglioni si è raccontato a Otto Mezzo su la 7 affrontando i temi più caldi del nostro Paese come covid e  politica senza dimenticare l'imminente inizio del Festival di Sanremo di cui è  stato direttore artistico. 

"Non è facile non provare almeno una forma di ansia e di preoccupazione (per il covid, ndr) e, senza voler generalizzare, nel Paese un po' di stanchezza c'è. Un anno fa pure nel dramma dei morti, c'è stato anche un momento di creatività e di coesione del Paese, che però adesso sembra venuta un po' meno e si spera solo che passi il prima possibile" così Claudio Baglioni, ospite di Lilli Gruber.

L' artista si è soffermato anche sul neo presidente del Consiglio. "Draghi ha un'indiscutibile prestigio sia nazionale che internazionale, è un personaggio di grandissimo valore e mi fido di lui. Ho sentito che c'è stata delusione per il resto della compagine governativa ma d'altra parte la vita politica del nostro Paese è organizzata attraverso i partiti, che rappresentano il Paese in parlamento".  "La strada del governo è difficile perché la confusione è tanta e il gioco allo smarcamento quotidiano dei partiti potrebbe minare l'impresa già non facile dell'esecutivo. Però penso che oltre a organizzare un'efficace campagna vaccinale e a scrivere un ottimo Recovery plan, è necessario non tornare a come eravamo prima, ma sarebbe auspicabile ambire a qualcosa di meglio. Ad esempio, io mi ero augurato che, appena scoperta, la formula del vaccino potesse essere data gratuitamente a tutti". 

"Sanremo senza pubblico? Significa tutto quello che significa anche per gli altri teatri e le sale da concerto: il pubblico è l'invitato a tavola... Ma fra tutti gli spettacoli, quello di Sanremo forse potrebbe risentirne meno di altri, penso che andrà bene, ci sono bravissimi conduttori e faccio gli auguri a tutti i musicisti e ai miei colleghi". 

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