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Mario Draghi tra supercazzole e parabole. Neri Marcorè clamoroso a DiMartedì

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Parla poco Mario Draghi, allora ci pensa Neri Marcorè che a DiMartedì, ieri 9 febbraio, ha proposto una gustosa imitazione del premier incaricato. Draghi è abituato a giocare sul tavolo della finanza mondiale, e così eccolo nel programma di Giovanni Floris su La7 tirare i dadi in un Monopoli a distanza con Angela Merkel e Christine Lagarde. La supercazzola di SuperMario con l'aliquota Cobram colpisce nel segno e la cancelliera invece di battere cassa deve pagare. È il prezzo del prestigio internazionale riconosciuto a Draghi e che Marcorè mette in satira con giochi di parole e battute (di seguito e a questo link il video di La7). 

 

Certo, la santificazione è un rischio concreto. Così occhio alla parabola evangelica per il banchiere educato dai gesuiti. Ma a un certo punto si trasforma in Bond, eurobond. Ma è solo un lampo, riecco lo stile sacerdotale e flemmatico. 

 

La settimana scorsa era stata la volta dell'imitazione di Giuseppe Conte, finito miseramente a guardare i cantieri con gli anziani. Pochi minuti dopo l'annuncio di Sergio Mattarella, che aveva convocato al Quirinale Mario Draghi per  affidargli il governo dopo il flop della trattativa tra Pd, M5s e Renzi, a DiMartedì su La7 Marcorè aveva indossato i panni dell'avvocato del popolo. Conte-Marcorè attende la chiamata di Sergio Mattarella che non arriva mai. "Di cosa si occupa?" gli chiede uno accanto a un cantiere: "Lo sa che non lo so...", risponde l'avvocato del popolo che rischia la crisi di nervi.  

 

Nella parodia spuntava anche la lettera in stile Totò e Peppino a quattro mani con Rocco Casalino. "Ce l'abbiamo messa tutta, anzi ce li abbiamo messi tutti... Pd, M5s, pure Tabacci e Polverini" scrive nella strepitosa lettera a Mattarella in cui svetta la "pandemia delle vacche" che c'è stata quest'anno.  A chiamare però sono solo Alessandro Di Battista, dirottato in Sud America con un biglietto economy, e Paolo Gentiloni. Telefona pure lui, l'uomo della provvidenza, Mario Draghi: "Gentiloni dice che piuttosto che pagare un caffé ti taglieresti un rene... Se ci vuoi fare un governo insieme... Vedi tu". In sette giorni è cambiato tutto. Il rischio per Draghi è "che Giorgia Meloni si incateni davanti Palazzo Chigi". 

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