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Roma, la proposta di Bordoni sul caos traffico: "Riaprire via dei Fori Imperiali"

Valentina Conti
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«Vanno trovate alternative e messe in campo velocemente soluzioni concrete. Nei prossimi giorni ne partiranno tanti altri di cantieri, il quadro andrà inevitabilmente a complicarsi. Il rischio è che Roma vada verso la paralisi. Va valutata seriamente la possibilità di riaprire Via dei Fori Imperiali al passaggio delle auto: è l’unica alternativa plausibile di peso per migliorare la congestione della zona». Ne è convinto Davide Bordoni, segretario della Lega nel Lazio. «E’ l’unica maniera – spiega - per venire a capo della situazione di notevole caos che sta creando la nuova viabilità a Piazza Venezia», dimezzata nella superficie dai lavori per la metro C. Già da sabato, giorno del debutto della nuova circolazione, intorno alla piazza ingabbiata dalle transenne si sono materializzati code e blocchi. Ieri, lunedì, nel giorno della ripresa, con pure l’ulteriore chiusura della piazza dalle 11.30 per due ore per la visita in Italia del presidente finlandese Sauli Niinistö, automobilisti letteralmente in preda al delirio alla ricerca di vie d’uscita, bus e taxi che incrociavano le loro traiettorie, pedoni smarriti. I tassisti, tra l’altro, hanno chiesto di riaprire anche a loro Via dei Fori Imperiali fino alla conclusione dei lavori, come avviene da parecchio per i mezzi Atac. Posizione generale sposata dal Presidente della Commissione Trasparenza del Campidoglio, Federico Rocca (FdI), che ha suggerito di riaprire la storica ex Via dell’Impero «almeno fino a via Cavour», così da dare appunto almeno un’alternativa.

 

 

Segretario Bordoni, quello inaugurato attorno a Piazza Venezia è un regime di traffico che durerà almeno due anni.
«È per questo che, davanti ai forti disagi sulla mobilità che si sono visti da subito, va fatto un ragionamento con i tecnici dell’Agenzia capitolina per la Mobilità e con gli altri soggetti interessati per arrivare ad avere una giusta valutazione sul poter riaprire Via dei Fori, a tutti magari nell’ultima parte, ai taxi per intero. Poi si dovrebbe agire pure su altro».

Su cosa?
«Sulla comunicazione. Molti romani non erano nemmeno informati dell’avvio del cantiere a Piazza Venezia».

Il Comune di Roma ha garantito di aver fatto un lavoro accurato per minimizzare l’impatto del cantiere, che viene monitorato h24.
«Nelle prossime settimane potrà solo essere peggio. C’è il cantiere di Piazza Pia che continua a collezionare criticità in un’altra area del centro, altri numerosi cantieri si aggiungeranno. Solo la convenzione del Comune di Roma con Anas, in vista del Giubileo, ha stanziato 200 milioni di euro per il rifacimento delle strade, che sono tutte dentro Roma. Piazza Venezia è in piena Ztl, ma rappresenta uno snodo per il traffico. Serve, pertanto, uno sforzo economico per fare i lavori di notte».

 

 

Si potrebbe facilitare la vita ai romani alle prese con la nuova viabilità sulla piazza in altri modi?
«Agevolando e rimodulando le novità che nell’immediato hanno causato difficoltà al traffico veicolare».

Ad esempio?
«Intervenire sull’impianto semaforico istituito a tre tempi che, in base alle segnalazioni avute dai cittadini, non credo stia aiutando molto a gestire il contesto. Anche su questo aspetto sarebbe opportuno valutarne la funzionalità, regolando le tempistiche di attesa».

 

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