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Roma, turisti irlandesi investiti da automobile sulla via Cristoforo Colombo

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Era di appena due settimane fa l’ultimo incidente mortale su via Cristoforo Colombo e con i due pedoni investiti e uccisi all’altezza del semaforo con via di Malafede, l’arteria principale dell’Eur si conferma come una delle strade più pericolose della Capitale. Nella notte del 24 agosto scorso a perdere la vita è stato un 19enne morto mentre era alla guida del suo scooter. Solo 10 giorni prima, sulla stessa strada, finita spesso sotto i riflettori anche per la presenza di buche e radici di alberi sotto il manto stradale, era morto Saverio Piccioni, titolare di uno degli stabilimenti balneari più noti di Ostia, il Kursaal, anche lui deceduto mentre era alla guida di uno scooter. Una coppia di turisti irlandesi Mary O'Reilly e Paul O'Reilly di 60 e 59 anni è stata investita e uccisa su via Cristoforo Colombo all’incrocio con via di Malafede. I due, secondo quanto apprende LaPresse, stavano attraversando la strada sulla carreggiata in direzione Roma, quando una Ford Fiesta li ha travolti. Entrambi sono morti sul colpo. Il conducente dell’automobile che li ha investiti è stato trasportato in codice rosso all’ospedale Sant’Eugenio. La Colombo è stata chiusa nel tratto direzione Roma da Ostia fino a via di Malafede. Sul posto la Polizia Roma Capitale del X Gruppo Mare per i rilievi.

 

 

 

 

A causare gli incidenti sulla Colombo, spesso, è la velocità degli automobilisti. Lo scorso 19 ottobre una 24enne ha investito e ucciso il 18enne Francesco Valdiserri mentre camminava su un marciapiede di via Cristoforo Colombo. Per quell’incidente la ragazza alla guida, Chiara Silvestri, che a quanto emerso dalle indagini era al volante con un tasso alcolemico tre volte superiore al consentito e guidava ad una velocità superiore al limite autorizzato in quel tratto, è stata condannata lo scorso luglio a 5 anni in rito abbreviato. Sempre l’alta velocità sarebbe stata invece alla base dell’incidente avvenuto nell’agosto del 2015 su via Cristoforo Colombo, in cui perse la vita il manager Claudio Salini, che si schiantò contro un albero mentre era alla guida della sua Porsche. Anche in quell’occasione in fase di indagini la condizione del manto stradale finì sotto la lente degli inquirenti ma poi l’inchiesta è stata archiviata.

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