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Roma, Sangiuliano prende posizione sul concerto di Travis Scott: “Circo Massimo inadatto”

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I concerti al Circo Massimo sono diventati un caso politico. «Travis Scott è un artista di successo e deve potersi esibire a Roma, ma credo che sarebbe stato meglio individuare una sede più adatta ai suoi spettacoli. La città di Roma ne ha molte da offrire», l’intervento sul tema del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, in un’intervista a Repubblica, dopo le polemiche seguite al concerto del celebre rapper statunitense al Circo Massimo di Roma. La direttrice del Parco archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo, nella cui competenza ricade anche l’area del Circo Massimo, ha annunciato che in quella sede non avrebbe più autorizzato concerti rock. «Non porrei limiti di classificazione artistica, limitandoci alla classica o al balletto. Al teatro San Carlo di Napoli si è esibito di recente Bono Vox, il leader degli U2, ed è stato un bellissimo spettacolo. Alla Scala c’è stato Paolo Conte ed è andato tutto bene. Lo stesso è accaduto un mese fa quando il maestro Riccardo Muti ha diretto un concerto al Teatro Grande di Pompei. Nel codice civile esiste una figura, si chiama il ‘buon padre di famiglia’. Significa buonsenso, verifica attenta delle conseguenze ma anche evitare no pregiudizievoli per partito preso», dice Sangiuliano.

 

 

L’esponente del governo Meloni spiega che «alla direttrice Russo del Mic, competeva fornire solo un parere sotto il profilo della tutela del patrimonio archeologico, nell’ambito di un tavolo tecnico in cui è presente la Sovrintendenza capitolina che autorizza, in nome e per conto di Roma Capitale, la concessione d’uso degli spazi. Negli accordi c’erano precise prescrizioni, scritte nero su bianco, che sono state disattese». Ossia, agli organizzatori dalla Russo era stato richiesto di «far presente agli artisti di evitare di sollecitare specifici movimenti del pubblico, in particolare salti in simultanea» per evitare sollecitazioni al terreno. «Quanto raccomandato non ha avuto però seguito», osserva il ministro. Infatti i ragazzi, in sessantamila, si sono messi a saltare. Ci saranno conseguenze? Sangiuliano replica così: «Gli uffici competenti faranno le loro valutazioni. Il giorno di Ferragosto riunirò al ministero tutti i direttori generali, appuntamento alle 11, tra le tante questioni parleremo anche di questo».

 

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