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Il Giubileo farà a meno del termovalorizzatore. L'annuncio di Gualtieri

Matteo Vincenzoni
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Il tempo per realizzare il termovalorizzatore di Roma stringe e il cronoprogramma del sindaco Roberto Gualtieri, Commissario straordinario per il Giubileo del 2025, cambia di mese in mese. L’impianto «sarà operativo nell’estate del 2026, forse anche prima», ha detto ieri Gualtieri presentando in Campidoglio l’approvazione definitiva del nuovo piano rifiuti. Con quel «(...) forse anche prima» trapela però preoccupazione, bilanciata da un forte ottimismo, visto che sui grafici messi ieri a disposizione della stampa la casella «avvio impianto» è barrata a ottobre del 2026.

 

Quella di ieri è solo l’ultima data annunciata da un Commissario che vuole comunque portare a casa il risultato e dare alla città quell’indispensabile autonomia, in tema di rifiuti, che nessuno, prima di lui, ha avuto il coraggio di darle. Proprio sulle pagine di questo quotidiano, il 13 luglio scorso, in un’ampia intervista, così rispondeva a una domanda sui tempi di realizzazione del termovalorizzatore a Santa Palomba: «Il nostro obiettivo è di accorciare al massimo i tempi e avere l’impianto entro il 2025». Ora scopriamo che non sarà in funzione per l’apertura della Porta Santa a San Pietro, e ciò solleva almeno un dubbio, dal momento che la nomina di Gualtieri a Commissario, con la concessione dei poteri straordinari proprio in tema di rifiuti, è finalizzata ad «assicurare gli interventi funzionali alle celebrazioni giubilari», almeno così si legge nel decreto del Presidente della Repubblica del 4 febbraio scorso.

 

La "road map", come spiegato ieri dal sindaco, prevede ora tre mesi per le manifestazioni di interesse; poi verrà individuato il progetto di fattibilità vincente che sarà messo a gara non più tardi del primo agosto. La competizione durerà tre mesi, saranno valutate le offerte e ci sarà la stipula del contratto con il rilascio delle autorizzazioni che consentiranno all’aggiudicatario di avviare la fase di progettazione esecutiva e quindi di realizzare l’impianto al massimo in 28 mesi. Il contratto sarà stipulato tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024, mentre i lavori veri e propri dovrebbero iniziare nella primavera del 2024. La durata della concessione sarà di circa 20 anni, poi l’area tornerà al Comune.

 

Per quanto riguarda l’investimento stimato, secondo indiscrezioni, sarà compreso tra 700 e 800 milioni di euro, a cui si aggiunge un cofinanziamento del Campidoglio (per il 49% e fino a un massimo di 40 milioni) per i cosiddetti impianti "ancillari", ovvero le strutture che serviranno da un lato a ridurre le emissioni, dall’altro a riciclare e immettere sul mercato i prodotti della combustione dell’immondizia: energia elettrica e ceneri pesanti. Parliamo di «110mila tonnellate all’anno che saranno riciclate per la realizzazione di materiale inerte da costruzione, come ad esempio strade e marciapiedi», ha spiegato nel dettaglio il sindaco

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