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Expo 2030, Roberto Gualtieri presenta a Parigi la candidatura di Roma

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È stato consegnato al Bureau international des expositions (Bie) di Parigi il dossier di candidatura di Roma per l’Expo del 2030. A presentare il documento il presidente del Comitato promotore, Giampiero Massolo, il sottosegretario agli Esteri, Manlio Di Stefano, e il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Il progetto, descritto in maniera dettagliata in un volume oltre 600 pagine, gira intorno al tema «Persone e Territori: Rigenerazione, Inclusione e Innovazione» e prevede la costruzione dei padiglioni in base al principio di circolarità e la programmazione contemporanea del post Expo, per garantire la sostenibilità generale dell’evento. In questo senso, l’esposizione arriverà anche fuori dai confini della città. Dal padiglione ai Fori Imperiale che fungerà da portale partirà un percorso verde che attraverserà il parco dell’Appia antica fino ad arrivare Tor Vergata, dove un altro padiglione sorgerà alle Vele di Calatrava. «Alle Vele verrà fatto un importante intervento già per il Giubileo del 2025, dopo l’ expo potrà diventare uno spazio con vocazione per lo sport e gli eventi, nonchè un grande auditorium», ha spiegato Gualtieri senza svelare altri dettagli. Parlando più in generale del collegamento con Tor Vergata - per facilitarne il raggiungimento si punta allo sfioccamento della metro C a Torre Angela - il primo cittadino di Roma ha dichiarato che l’obiettivo «è ricucire un’area sfibrata, sconnessa dalla città, dare vita a una rigenerazione energetica, sociale e urbana molto ampia».

 

 

 

 

Un punto su cui ha insistito molto Massolo è invece la programmazione dell’utilizzo degli spazi successiva all’esposizione. «Alcune expo sono partite senza un’idea di cosa si sarebbe fatto dopo. Nel nostro dossier questa idea c’è e non è scontato. Oggi l’ expo deve essere qualcosa che rimane», ha affermato il presidente del Comitato promotore, sottolineando inoltre che «al centro del progetto ci sono i Paesi in via di sviluppo, nell’idea che per progredire collettivamente bisogna camminare tutti insieme. È anche questo lo spirito di un’esposizione universale». «Sin dall’inizio l’Italia ha fatto sul serio. Expo Roma 2030 sarà un grande laboratorio dedicato all’ideazione di nuove strategie di sviluppo che garantiscano un futuro più sicuro, sostenibile ed equo per le nuove generazioni», ha commentato Di Stefano. I visitatori stimati sono circa 30 milioni, con un giorno di punta nel quale l’evento ospiterà circa 275000 persone. Per accogliere tutti la città arriverà a disporre nel 2030 di 200.000 posti letto e farà ricorso a anche circa 19.000 volontari. Manca ora la votazione finale di novembre, nella quale Roma se la vedrà con progetti concorrenti di Busan, Odessa e Riyadh.

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