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Roma, Ater in crisi vende le case. Via libera alla cessione di 3600 immobili per ripianare i debiti

Martina Zanchi
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L'Ater del Comune di Roma vende i gioielli di famiglia. Per cercare di ripianare un debito residuo di circa 186 milioni, dovuto principalmente all'ex imposta sulla casa (Ici), l'ente ha stilato il programma di alienazione degli immobili di pregio, approvato martedì dalla giunta regionale, che prevede la cessione di circa 3600 alloggi dislocati in diversi quartieri della città. Secondo il piano di rilancio aziendale, oltre la metà delle case si trovano a Garbatella, Testaccio, San Saba e Villa Pamphili. Saranno proposte in prima battuta agli assegnatari e Ater Roma (che sul tema ha preferito non rilasciare dichiarazioni) conta di ricavare oltre 550 milioni, di cui 371 per ripianare il disavanzo. Ma questo potrebbe non bastare a rassicurare la giunta Zingaretti, che invece fa pressing in favore della vendita della sede storica di lungotevere Tor di Nona all'Inail. Il 5 luglio gli assessori alle Politiche abitative e al Patrimonio, Massimiliano Valeriani e Daniele Leodori, hanno preso carta e penna scrivendo un sollecito in cui ricordano all'Ater romana di essere indebitata con la Regione per 34 milioni di euro. Esattamente la stessa cifra a cui la sede di rappresentanza sta per essere venduta all'Inail. Ma le trattative stanno andando per le lunghe e c'è il rischio che l'istituto rinunci all'acquisto, se Ater non si impegnerà formalmente dando anche delle tempistiche per il trasloco del personale. Per la giunta Zingaretti, invece, l'operazione Tor di Nona va chiusa in modo veloce e indolore.

 

 

Si legge nella missiva: «Ci preme ricordare che la sopracitata deliberazione (quella con cui la giunta, a dicembre 2021, ha concesso il prestito di 34 milioni, ndr) prevede che in caso di inerzia al completamento delle citate procedure di dismissione della sede (...), l'inadempimento costituisca condizione di risoluzione della concessione di liquidità, con la conseguente decadenza del privilegio e l'immediato obbligo di restituzione». La lettera si chiude con una «preghiera» che detta tempi e modi di rilascio dell'immobile: «Dare sollecito riscontro alla nota Inail, impegnandovi formalmente alla vendita del compendio(...) e a concludere le operazioni di trasloco di persone e cose entro e non oltre il 30 settembre p.v.».

 

 

In queste ore, peraltro, il Consiglio regionale si è riunito per votare l'assestamento di bilancio 2022-2024 e il gruppo di Fdi ha presentato un emendamento, a prima firma Massimiliano Maselli, in cui si chiede alla giunta di autorizzare Ater a restituire quei 34 milioni di debito in rate. La proposta, che dovrebbe essere discussa domani alla Pisana, mira esplicitamente a «sterilizzare» l'operazione di dismissione della sede storica.

 

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