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Rispunta il "complotto" sui rifiuti. Il sindaco Gualtieri ammette: troppe strade sono ancora sporche

Martina Zanchi
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Gli incendi e l'immondizia ancora per strada stanno mettendo in seria difficoltà il Campidoglio, e non è una novità. Quella dei rifiuti è una piaga condivisa da diversi sindaci e per Gualtieri, che è anche commissario di governo, è una spina nel fianco. Nonostante i poteri straordinari, il primo cittadino riesce appena a fronteggiare emergenze su emergenze. E ieri, in Assemblea capitolina, è parso riecheggiare il «complotto» di pentastellata memoria.

 

La città sporca, secondo l'assessore all'Ambiente di Virginia Raggi, Katia Ziantoni, era una strategia per non far vincere di nuovo la «sindaca» alle elezioni. Oggi l'inquilino di Palazzo Senatorio è Roberto Gualteri, ma la crisi non accenna a rientrare. In Aula Giulio Cesare il sindaco e l'assessore ai Rifiuti, Sabrina Alfonsi, hanno relazionato sull'incendio di Malagrotta del 15 giugno. Uno dei due impianti Tmb, che insieme trattavano «il 50% della produzione giornaliera di rifiuti di Roma Capitale - ha detto Alfonsi - è definitivamente inutilizzabile». Oltre mille tonnellate quotidiane di indifferenziato, 8100 a settimana, che non potevano essere raccolte finché non si fossero trovati siti per le trasferenze e impianti alternativi. Mentre su Malagrotta la procura indaga per incendio e inquinamento ambientale, l'assessora non nasconde un sospetto: «Siamo fiduciosi sull'operato della procura ma fa molto pensare il fatto che a Roma, su tre episodi simili negli ultimi cinque anni, due abbiano condotto alla perdita totale delle infrastrutture». L'11 dicembre 2018 il fuoco distrugge il Tmb Salario. «Roma è sotto attacco», commentò all'epoca la sindaca Raggi, dicendosi certa della matrice dolosa che, tuttavia, non è stata accertata. L'anno dopo, il 24 marzo 2019, è toccato a Rocca Cencia. Entrambi sono di proprietà di Ama, quindi di Roma Capitale.

 

A giugno 2022 è la volta di Malagrotta, l'impianto cerroniano di E.Giovi in amministrazione giudiziaria, un sito importante proprio perché assorbiva un quantitativo enorme di rifiuti della Città eterna. «Ancora troppe strade sporche, l'accaduto è un duro colpo per il sistema già fragile di raccolta e smaltimento in città», ha ammesso il sindaco Gualtieri, che rilancia sul termovalorizzatore. Intanto la Capitale continua a riempirsi di immondizia. «Una produzione record», ha detto l'assessore Alfonsi. E il problema ora è anche logistico. I camion di Ama ci mettono molto più tempo a raggiungere gli impianti di trattamento. Quello che sta ricevendo più rifiuti si trova ad Aprilia ed è di Rida Ambiente. I mezzi, ha spiegato l'assessora, percorrono «distanze superiori ai 100 km, per questo si verificano ritardi anche nel recupero di quanto si era accumulato a terra». Sul fronte incendi, poi, la situazione nella Capitale è critica. Dal giorno del rogo di Malagrotta solo a Roma sono stati 173. La macchina dei soccorsi è in ginocchio, e il Campidoglio anche in questo caso sospetta che non si tratti di una fatalità. Alfonsi ha rivolto un appello alla polizia locale e alle forze dell'ordine: «Alcuni roghi sono certamente dolosi. Chiedo di rafforzare la vigilanza sul territorio per far rispettare ai detentori di terreni le regole dell'ordinanza del sindaco». 

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