Vigna Clara, slitta l'apertura della stazione
La prudenza è d’obbligo visti i precedenti ma ormai sembra che ci siamo. Alla fine di maggio, con uno slittamento di un paio di mesi rispetto a quanto annunciato dal Campidoglio, la stazione Vigna Clara dovrebbe essere finalmente aperta e con essa entrare in esercizio la tratta di anello ferroviario fino a Valle Aurelia. La linea, collegando le stazioni di Vigna Clara, Valle Aurelia, San Pietro, Quattro Venti e Ostiense connetterà il quadrante Nord, che sconta un pesante deficit di infrastrutture su ferro, con la linea Fl3 Roma-Viterbo e con le linee A e B della metropolitana. Il punto è stato fatto mercoledì scorso nella commissione capitolina Trasparenza, presieduta da Andrea De Priamo di Fdi, dall'ingegnere di Rfi Flavia Rita Gentile. Il 3 maggio, ha spiegato, scadranno i cinque mesi entro i quali l'Ansfisa, l'Agenzia nazionale sicurezza ferrovie e infrastrutture stradali e autostradali, deve autorizzare l'entrata in esercizio del collegamento e della stazione.
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Quello che manca ancora è la vidimazione del piano di emergenza in caso di incidenti nella galleria Cassia-Montemario, un documento che deve essere prodotto dalla prefettura. A questo scopo, il 13 aprile dovrebbe tenersi un’esercitazione nella quale si vedrà così il primo treno sui binari. Per l’esercizio vero proprio, ferrovie ha già preparato nove coppie di treni mentre la Regione sta programmando la vendita dei biglietti. L’opera, attesa da 30 anni, potrebbe facilitare gli spostamenti di centinaia di migliaia di romani. Inoltre rappresenta un primo passo importante verso la chiusura dell'anello ferroviario, fondamentale per la mobilità del quadrante Nord-Ovest della città. Anello che non sarà completato per il Giubileo, come ha già fatto sapere Rfi, ma che il Campidoglio, ha detto Patanè, vorrebbe «chiuso» entro la fine della consiliatura. Realizzata per i mondiali di calcio Italia 90, e costata insieme alla stazione Farneto 90 miliardi di vecchie lire, la stazione Vigna Clara ha funzionato per soli otto giorni durante la manifestazione sportiva, per poi essere abbandonata e cadere nell’oblio. Ai tentativi di riportare in esercizio la tratta, anche in funzione della chiusura dell’anello ferroviario, si sono opposti i ricorsi al Tar di cittadini e di alcune cliniche della zona, prima nel 2002 poi nel 2015. Residenti che ancora oggi sono preoccupati sia per l’impatto che l’apertura della stazione potrebbe avere sulla mobilità del quadrante sia per il rumore provocato dai treni. Riguardo al primo aspetto, Patanè ha spiegato che un piano, da rimodulare in base ai dati che arriveranno quando la linea entrerà in funzione, è stato già fatto. Quanto al rumore, appositi pannelli verranno installati nei lavori di raddoppio della linea che saranno effettuati entro il Giubileo. Resta la questione del mercato Fleming di piazza Diodati. Troppo lunghe e le procedure per spostare gli operatori sul terreno in fondo a via Monterosi prima dell’imminente riattivazione della tratta. Lo spostamento sarà così posticipato e le auto dei pendolari dovranno spartirsi lo spazio con i banchi del mercato.