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A Roma l'ultimo abbraccio a Stefano Vespa

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«Il miglior giornalista della famiglia». Con queste parole Bruno Vespa ricorda suo fratello Stefano durante i funerali celebrati nella chiesa di San Bellarmino a Roma. All'ultimo saluto erano presenti, tra gli altri, anche Simonetta Matone, il direttore dell'AdnKronos Gian Marco Chiocci e Marisela Federici. Stefano, morto martedì a soli 64 anni nella sua casa di Roma per un malore improvviso, «è stato caporedattore al Tempo e a Panorama» ricorda Bruno Vespa citando le parole di «Pietrangelo Buttafuoco», suo compagno di stanza a Panorama. "Stefano aveva il culto della notizia pura, non inquinata dalle opinioni e dai commentì. In questo si vede un vero giornalista, un grande giornalista", rimarca aggiungendo che "non è una cosa che dico perché Stefano non c’è più, è una cosa profondamente vera". Il giornalista di Porta a Porta parla della serietà del fratello Stefano, della sua allegria e della sua "riservatezza leggendaria" raccontando quello che lo stesso Bruno Vespa definisce "un paradosso". "Non ho mai saputo per chi votasse lui - dice - e lui non ha mai saputo per chi votassi io. Siamo due cattolici liberali ma pur condividendo mille cose nessuno ha mai fatto questa domanda all’altro". "Ha ragione Andrea Margelletti a dire che "se non ci fosse stato lui ci sarebbero stati tanti svarioni nei miei librì. Stefano - continua il conduttore Rai - è stata l’unica persona a cui mandavo i miei libri prima di mandarli all’editore di Mondadori e lui me li restituiva dicendo "qui forse ti sbagli, non è questo, questo ha avuto un’altra carica un minuto prima", e siccome tutti quelli che mi conoscono sanno quanto io sia una persona abbastanza precisa, potete soltanto immaginare cosa fosse Stefano, un vero giornalista, un sacerdote della notizia. Io veramente gli devo tutto", aggiunge Bruno Vespa concludendo così il suo ricordo: "Io non so quanto di me sia servito a lui, certamente molto di lui è servito a me". (Foto Pasquale Carbone / Conterbo Press)

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