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Flop della pulizia straordinaria di Roma. E ora Roberto Gualtieri prova a correre ai ripari

Pier Paolo Filippi
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Nonostante il piano di pulizia straordinaria della città messo in campo dal sindaco Roberto Gualtieri resta l'incubo dell'emergenza rifiuti e l'equilibrio che tiene in piedi il sistema di raccolta di Roma rischia di rompersi. L'amministrazione giudiziaria che gestisce i due Tmb di Malagrotta di proprietà della società E.Giovi Srl di Manlio Cerroni il 28 dicembre, proprio nel giorno in cui Gualtieri illustrava i risultati del piano straordinario, ha comunicato a Regione, Campidoglio, Prefettura, Ama e Arpa Lazio che dall'11 gennaio sarà costretta a ridurre del 22% la quantità di rifiuto urbano indifferenziato della Capitale in ingresso negli impianti. Considerato che nei due Tmb vengono conferite circa 1.250 tonnellate al giorno, si tratta di quasi 300 tonnellate di immondizia per le quali andrà trovato un nuovo sbocco o che in alternativa dovranno essere lasciate nei cassonetti, o peggio in terra fuori dai cassonetti, ogni giorno. Il taglio dei quantitativi in ingresso negli impianti di Malagrotta è legato a una ridotta disponibilità di conferimento nella discarica di Albano, anch'essa di proprietà di una società della galassia Cerroni, una delle destinazioni finali degli scarti dei rifiuti lavorati dei Tmb. Una situazione che ha costretto il sindaco a intervenire con un'ordinanza urgente firmata nel pomeriggio di martedì scorso, con la quale viene aumentata la quantità di rifiuti nell'area di trasbordo di Saxa Rubra, «limitatamente al tempo necessario a individuare le soluzioni idonee a superare la criticità e comunque per un massimo di 180 giorni».

 

 

In pratica, l'area di Saxa Rubra lavorerà come una sorta di centro di stoccaggio "mascherato" dove Ama potrà portare fino a 300 tonnellate di rifiuti al giorno, esattamente il quantitativo che non potrà essere più conferito nei Tmb a Malagrotta. D'altra parte lo stesso Gualtieri nell'ordinanza riconosce che la situazione sta per sfuggire di mano. «Il protrarsi delle difficoltà nell'attività di raccolta concretizza in tempi brevissimi uno stato di severa criticità nella Capitale, con immediate ripercussioni sulla condizione igienico-sanitaria della città e grave rischio della salute pubblica», scrive il sindaco nel provvedimento. Dire che l'equilibrio resta precario è un eufemismo.

 

 

A fine gennaio, infatti, scade l'ordinanza con la quale l'ex sindaca Raggi, in qualità di sindaco della Città metropolitana, aveva riaperto la discarica di Albano, un provvedimento che ora Gualtieri dovrà decidere se prorogare o meno sfidando le proteste dei cittadini e degli amministratori locali. In questo quadro, la situazione nelle strade della città resta precaria e sono ancora molte le postazioni di cassonetti che risultano fuori controllo in diversi quartieri, mentre Ama si trova alle prese con la nuova ondata di contagi che giorno dopo giorno sta decimando l'organico degli operatori.

 

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