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Atac spende 12 milioni per le nuove divise. Dal verde al blu ma molte misure sono sbagliate

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Pier Paolo Filippi
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Anno nuovo vita nuova all’Atac. Insieme alla nuova governance, di cui potrebbero entrare a far parte i dirigenti dell’Atm di Milano, Arrigo Giana e Alberto Zorzan, con Mottura nel ruolo di presidente, è in arrivo anche un nuovo look per l’azienda. Dal primo gennaio, come comunicato venerdì con una disposizione gestionale, tutto il personale dovrà indossare le nuove divise, a esclusione di quanti operano sulla Roma-Lido e sulla Roma-Viterbo, in procinto di passare a Cotral.

 

A occuparsi della fornitura è un’azienda lombarda, la Alfredo Grassi Spa di Lonate Pozzolo (Va), che si è aggiudicata per 12 milioni la gara d’appalto bandita a fine 2019 dall’Atac. I nuovi capi non saranno però Made in Italy. Le etichette riportano infatti la dicitura «prodotto importato» e i paesi di provenienza in particolare sono Cina, Bangladesh e Tunisia. Un debutto in grande stile, nel giorno di Capodanno per le nuove divise che indossate da circa 9.500 autisti e conducenti alla guida dei vari mezzi cambieranno un po’ anche il colpo d’occhio della città. 

 

La grande novità, infatti, è che dopo 14 anni all’Atac si passa dal verde delle attuali divise al blu. Blu navy-marino per l’esattezza quello scelto per le giacche e i pantaloni delle uniformi sia maschili che femminili, con profili color rosso Roma capitale. L’intero design è stato rinnovato con l’introduzione di nuovi pezzi. I lavoratori avranno a disposizione un completo su misura, un giaccone sfoderabile, jeans invernali ed estivi, polo, felpa per gli operai e berretto baseball per gli addetti alla verifica, della sosta e per gli ausiliari del traffico. «I giacconi invernali – si legge nella presentazione di Atac - sono in goretex di ultima generazione con riscaldo interno rivestito di membrana in grafene.

 

Per i pullover, sono stati utilizzati materiali tecnici, più elastici, con una resistenza maggiore ai lavaggi e uno scarso effetto “pilling”, il fenomeno dovuto allo sfregamento che comporta la formazione di “palline” sui maglioni. La giacca e i pantaloni dell’abito sono stati modificati nella forma per essere più confortevoli durante la guida». L’arrivo del nuovo vestiario infatti è stato piuttosto travagliato e i tempi di distribuzione al personale lunghissimi. A complicare il tutto la pandemia, scoppiata appena dopo pubblicato il bando. Per limitare spostamenti e rischi sanitari, Atac ha dovuto impostare una procedura informatica, basata su software con tutorial, con la quale i dipendenti potevano procedere con auto-misurazioni a distanza. I capi sono stati poi spediti a casa dei dipendenti con Amazon. Il risultato però è stato che molti si sono ritrovati con divise di misura sbagliata. Ma ad allungare i tempi sono stati anche gli stessi dipendenti, molti dei quali in questi mesi se la sono presa comoda nel seguire la procedura online, tanto che l’azienda più volte ha dovuto sollecitarli minacciando anche sanzioni. 
 

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