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Virginia Raggi smonta Roberto Gualtieri: "Resterò all'opposizione". Doccia fredda sul Pd per il ballottaggio

Pietro De Leo
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Un incontro con doccia fredda. È quello che si è svolto tra Virginia Raggi e Roberto Gualtieri, ieri in Campidoglio. La sindaca uscente aveva svolto il primo colloquio, venerdì, con il candidato di centrodestra Enrico Michetti e ieri è toccato al competitor di centrosinistra. Sono stati, questi, dei mini summit con i rispettivi staff aventi ad oggetto i principali dossier amministrativi, dunque tutto molto tecnico. Però ieri, al termine del confronto con l’ex ministro dell’Economia, la prima cittadina ha ribadito le distanze elettorali in vista del ballottaggio. «L’ho già detto e lo ripeto- ha affermato- non do indicazioni di voto per il ballottaggio. Le persone debbono essere libere di scegliere quello che più ritengono sulla base dei programmi e delle candidature. Mi sento di ribadire questa posizione che non tende a influenzare nessuno perché io non ho pacchetti di voti. E chi tenta di influenzare, secondo me lo fa su un dato che non esiste. Le persone debbono essere libere di scegliere, sempre e comunque».

 

Nessuna ombra di incertezza, quindi, per quel che sarà da martedì prossimo, a prescindere da chi si attesterà vincitore: «Io so che andrò all’opposizione, lo farò in modo assolutamente coerente con quello che è stato il mio programma di governo in questi cinque anni. Senza sconti, e collaborando dove ci sono invece possibilità di aperture». Dal suo canto, il candidato del centrosinistra al termine dell’incontro è molto didascalico. Il colloquio, dice Gualtieri, «È stato utile e positivo, abbiamo esaminato tanti dossier sul tavolo, abbiamo parlato dell’Expo e di come vincere questa grande opportunità per Roma. Abbiamo parlato di metropolitane, di tramvie, di autobus. È stato un incontro molto istituzionale».

 

Dunque sul piano elettorale niente spiragli, contrariamente a quanto accaduto con Giuseppe Conte. E l’assetto così si definisce, dopo che anche lo stesso Gualtieri, qualche giorno fa, aveva escluso la presenza dei pentastellati in giunta. Ne prende atto e, nel pomeriggio, intervenendo a Tagadà su La7 afferma: «Raggi dice di voler rimanere neutrale, non è una posizione contro. Ringrazio Conte e quegli esponenti del M5s che hanno espresso stima nei miei confronti, poi decideranno i romani. Io sono fiducioso ma anche rispettoso». E dalle successive dichiarazioni si intuisce quale sarà il tasto su cui insisterà nei prossimi giorni: «Io parlo a tutti, confido nella saggezza di tutti gli elettori romani. Io mi rivolgo anche agli elettori di centrodestra, magari un po’ a disagio», i quali «forse non si sentono tanto ben rappresentati da una destra che attacca il governo» o dai «commenti inqualificabili sulla Shoah».

 

Il riferimento è all’articolo datato di Enrico Michetti su cui poi il candidato sindaco del centrodestra ha espresso le sue scuse alla Comunità ebraica attraverso una nota. Poi, nel pomeriggio arriva un post su un argomento molto affrontato da Gualtieri durante questa campagna elettorale: «Dobbiamo mettere in sicurezza e riaprire subito i centri anziani. È necessario restituire questi importanti centri ricreativi alle romane e ai romani. Tra i primi provvedimenti che prenderò ci sarà la riapertura dei Centri Sociali Anziani che rappresentano un luogo fondamentale di socialità, di attività culturali e ricreative, vicino ai territori».

Nel frattempo, cambia il luogo della chiusura della campagna elettorale del centrosinistra. Non più San Giovanni, dove l’organizzazione ha scelto di soprassedere per fare in modo che si predisponga al meglio la manifestazione di sabato di Cgil, Cisl e Uil dopo l’assalto della scorsa settimana alla sede del sindacato guidato da Maurizio Landini. Ma la fine dei giochi avverrà a Piazza del Popolo, sempre venerdì alle 17.

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