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Castelli romani: fiamme in un campo, cosa scoprono i vigili. Anziano finisce nei guai

Massimiliano Gobbi 
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Incendio doloso a Lanuvio, gli agenti di polizia locale denunciano un anziano. E' successo alcuni giorni fa in un'area rurale dei Castelli Romani che stava mandando in fumo un terreno agricolo di cospicue dimensioni. 

L'intervento, coadiuvato dall'arrivo sul posto dei vigili del fuoco di Velletri, che hanno spento le fiamme, e dei volontari di protezione civile ha evitato un disastro ambientale a ridosso del terreno poiché a ridosso del terreno veniva individuata la presenza di un'altra area con diversi veicoli apparentemente rottamati e li depositati, due dei quali già erano stati avvolti dalle fiamme.

 

Gli agenti lanuvini, diretti dal comandante  Sergio Ierace, sono riusciti ad individuare l'uomo che aveva innescato l'incendio, risultato peraltro titolare dell'area adibita illecitamente a deposito e demolizione di veicoli, che apparivano peraltro in parte nascosti dalla folta vegetazione.

 

Gli agenti di polizia locale, avviate le indagini, hanno scoperto che tra gli oltre trenta veicoli ed una barca presenti nel campo, c'erano centinaia di lamierati, motori, scocche, ciclomotori e diverse altre parti meccaniche. Vi era anche una carrozzeria che mostrava una vecchia autorizzazione di Marino, ovviamente non valida per il territorio di Lanuvio.

Anche il deposito in questione dei veicoli rottamati appariva  privo di qualsiasi autorizzazione violando quanto disposto in materia di rifiuti dalla vigente normativa. Le perquisizione eseguite d'iniziativa hanno dato la possibilità di verificare la presenza di veicoli privi di segni identificativi (telai) verosimilmente sapientemente abrasi al fine di non permettere di individuare la loro provenienza. 

 

I veicoli erano già in parte tagliati e smontati a pezzi, unitamente ad altri veicoli ancora integri. L'attività condotta dagli agenti municipali di via Cesarini Sforza ha dato altresì modo di accertare che l'incendiario identificato era soggetto già noto alle forze dell'ordine, essendo stato tratto in arresto, unitamente ad altri due soggetti dalla Polstrada di Albano nell'agosto del 2020 per analoghi fatti di reato, accertando altresì che l'area in questione, che appariva nuovamente entrata in esercizio era già stata oggetto di sequestro da parte della Procura della Repubblica di Velletri.

L'uomo, settantenne nativo delle Marche, residente a Lanuvio, è stato così denunciato al Tribunale di Velletri per violazione dei sigilli, riciclaggio, ricettazione, tutti reati contestati come eseguiti in concorso con altri soggetti allo stato ignoti.
Proseguono le indagini volte a recepire le cause dell'incendio, forse innescato da lui stesso o doloso per altre cause, nonché i soggetti coinvolti nell'illecita attività nuovamente avviata, sebbene già posta sotto sequestro nell'agosto del 2020.
 

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