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All'Umberto I pronto soccorso a numero chiuso

Antonio Sbraga
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Pronto Soccorso a numero chiuso per i sospetti Covid che arrivano all’Umberto I: «Il direttore generale ha emanato oggi una disposizione di servizio che vieta l’accesso in Pronto soccorso ai pazienti sospetti Covid quando il numero dei soggetti in osservazione superi le 8 persone», denunciano Giancarlo Cenciarelli, Roberto Chierchia e Sandro Bernardini, segretari regionali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl. L’accesso nella struttura d’emergenza, quindi, rischia di diventare una sorta di «terno all’8» per i sospetti Covid, «con l’inaudita prospettiva, per gli utenti trasportati in ambulanza, di rimanere in attesa a tempo indeterminato. E a prescindere dall’urgenza», aggiungono i sindacalisti, che tengono a ricordare come l’Umberto I sia, peraltro, anche «un hub Covid», ossia uno dei nosocomi del Lazio «destinati a gestire i casi di maggior impegno clinico e assistenziale», come prescrive la Regione.

 

 

Invece nel policlinico romano, denunciano Cgil, Cisl e Uil, «la regola è l’insicurezza e il caos organizzativo regna sovrano». Perché, aggiungono i sindacati, «questo è solo l’ultimo di una serie di errori e provvedimenti incomprensibili che stanno mandando all’aria il funzionamento del più grande Policlinico d’Italia. Qui non c’è nessuna programmazione e nessun piano organizzativo. In otto mesi non si è fatto altro che giocare alla ruota della fortuna con la salute e la vita delle persone. Le strutture sono già al collasso e siamo solo all’inizio di una fase in cui si sarebbe dovuto mettere a punto ogni dettaglio per farsi trovare pronti in caso di nuova emergenza», rimarcano Cenciarelli, Chierchia e Bernardini. «Basti pensare che per far fronte alla cronica carenza di personale assistenziale, ci risulta che solo ora sia stata chiesta alla Regione la possibilità di procedere alle assunzioni degli operatori necessari a mettere in sicurezza i percorsi di cura. La direzione ha buttato via il tempo: il risultato è che se la pandemia dovesse riprendere forza, ci troveremo di fronte a un tracollo», avvertono i sindacati elencando le accuse contro l’azienda ospedaliera: «Dall’accesso unico per pazienti Covid e non Covid, allo spostamento tardivo dei reparti tra Umberto I e ospedale Eastman, fino alla chiusura dell’unità operativa a gestione infermieristica, che avrebbe alleggerito il carico dell’assistenza medica, inaugurata dal presidente Nicola Zingaretti, poi bloccata e mai riaperta. Chiediamo alla Regione un intervento immediato: se questa direzione non è in grado di garantire la sicurezza delle persone, bisogna trarne al più presto le conseguenze».
 

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