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I medici del Lazio in rivolta contro D'Amato. È caos tamponi

Antonio Sbraga
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Il sindacato dei medici italiani (Smi) boccia i test proposti «dall’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, sia relativamente alla opportunità di effettuare i prelievi sierologici anti Covid e addirittura i tamponi molecolari per la ricerca del virus Sars Cov 19, negli studi dei medici di famiglia». Perché «aumenterebbero la promiscuità» nei locali e quindi non potrà contare sul coinvolgimento dei camici bianchi di base. Almeno quelli rappresentati dal sindacato medici italiani (Smi), che contesta apertamente la Regione Lazio per l’«arruolamento» d’ufficio. E così scrive una lettera aperta al governatore, Nicola Zingaretti: «Invitiamo l’assessore D’Amato a un doveroso rigore istituzionale ed a convocare le parti per decidere serie ed urgenti strategie di azione per consentire ai medici di famiglia ed agli assistiti dei medici di famiglia di ipotizzare mesi meno complicati e caotici di quelli trascorsi. Le attività di sanità pubblica che coinvolgono i Medici di famiglia (Medici Convenzionati per la Assistenza primaria, in questo caso) devono essere concertate in appositi tavoli istituzionali a ciò preposti», avverte la responsabile regionale della Medicina Generale Smi, Cristina Patrizi. Perché «le...

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