Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Omicidio Cerciello, l'avvocato dell'americano che lo ha accoltellato si appella alla Convenzione dei diritti dell'uomo

Valeria Di Corrado
  • a
  • a
  • a

"Mi appello alla Convenzione dei diritti dell’uomo, è come se voi giudici aveste già preso la vostra decisione". Duro intervento dell’avvocato Renato Borzone, difensore di Finnegan Lee Elder, contro la presidente della Prima Corte d’Assise, Marina Finiti, al processo per l’omicidio del carabiniere di Mario Cerciello Rega. "Ogni volta che faccio una domanda scatta il pronto soccorso nei confronti del teste". Il teste in questione è Andrea Varriale, il collega del vice brigadiere ucciso la notte tra il 25 e il 26 luglio dell’anno scorso. Le domande del legale sono state poste durante il contro-esame del teste della Procura. La presidente ha interrotto l’udienza per 5 minuti.

 

"Mentre uscivo ed entravo dagli uffici di via In Selci, ho visto Gabriel Natale Hjorth seduto su una sedia, ammanettato con le mani dietro la schiena e bendato. Quando l’ho visto a me ha sorpreso, non avevo mai visto un arrestato trattenuto in questo modo. Mi è parsa una cosa molto strana", ha spiegato Varriale durante la sua deposizione. "Intorno a me c’erano tanti superiori. Era una situazione aperta. Io ero l’ultima ruota del carro. Ho iniziato a registrare il video di Natale Hjort bendato perché volevo associare la voce al volto e così gli ho fatto qualche domanda: 'dov’era la felpa rossa o cose così'. Non ho avuto alcuna risposta, ma mi ha detto cose senza senso, 'che cambia, a che serve'", ha spiegato Varriale in aula. «Ho spento il video e sono corso a farlo presente ai miei superiori. Abbiamo sentito le registrazioni acquisiste da Whatsapp e poi il video. Non l’ho diffuso a nessuno. È rimasto sul mio cellulare" ha proseguito il carabiniere. "Non sapevo assolutamente del fatto che era uscita sui media la fotografia dell’arrestato bendato. Le indagini dell’Arma su questo sono iniziate subito. Il 28 luglio fui chiamato dal comandante di Compagnia di allora, il maggiore Aniello Schettino. Incontrai il colonnello Petti, allora comandante del gruppo Roma, in un colloquio informale con lui, dissi che non avevo fatto io la fotografia. Commisi un errore stupido, quello di dire che avevo la pistola con me e che l’avevo consegnata al mio comandante di stazione in ospedale. Ma tanto ormai, a tanti colleghi già avevo detto che non l’avevo. Ho commesso una leggerezza", ha ammesso Varriale, mostrando ai giudici l’arma.

 

"La pistola non entra in una tasca. In borghese non aiuta mimetizzarsi tra i ragazzi. I nostri approcci erano sempre pacifici. Mario ci insegnava ad accattivarci il fermato. La persona la devi portare in caserma e se è tranquilla si lavora meglio". Il carabiniere ha riferito delle abitudini operative che si erano instaurate. "Mario diceva che la tranquillità va anche comprata. Non so quanto ho speso in caffè e sigarette. E questo ragionamento l’ho imparato proprio da lui. La pistola va usata quando serve. Nel nostro caso non serviva. Se il soggetto vende droga, non è armato. Andare a fermare persona con pistola in pugno non è contemplato. Mario si faceva portavoce della tranquillità, non esisteva che metteva mani su qualcuno». La pistola, secondo Varriale, quella sera non avrebbe fatto la differenza. «Avere o non avere pistola non avrebbe cambiato corso eventi. Forse l’avrebbe potuta peggiorare la situazione". Invece la storia avrebbe potuto avere un epilogo diverso se Sergio Brugiatelli, a cui i due americani avevano rubato lo zaino per poi chiedere in cambio droga e soldi per la restituzione, avesse raccontato tutta la dinamica. "Se Brugiatelli ci avesse detto che i due erano gli stessi della 'sola', avremmo avvisato la centrale. Il concetto è diverso - ha detto Varriale - saremmo intervenuti con l’ausilio di colleghi perché era prevedibile la reazione dei due, fermo restando però, che il reato di estorsione c’era. Aiutare un “solatore” non rientra però nei nostri compiti".

«Da quando sono successi i fatti», i carabinieri della stazione Farnese hanno «direttive di non fare più servizi in borghese. Li fanno solo i nuclei operativi», ha spiegato durante la sua deposizione.

 

 

Dai blog