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Pd contro Zingaretti sull'Umberto I

Nicola Zingaretti

Francesco Storace
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Pd contro Zingaretti alla regione Lazio. Anzi, nel mirino è l’assessore Alessio D’Amato, che dovrà andare nell’aula della Pisana a rispondere ad una interrogazione a risposta immediata depositata dal consigliere Emiliano Minnucci, appunto del Pd. Il tema è l’oncologia pediatrica del Policlinico Umberto primo, tristemente chiusa causa Covid. Se fosse stata l’opposizione ad occuparsene, dalle parti del Pd avrebbero urlato alla speculazione. Ora tenteranno di far finta di nulla e l’interrogazione, presentata il 30 giugno appunto per una risposta immediata, non ha avuto ancora una spiegazione dalla giunta regionale.

 

 

 

Ormai è dai primi di marzo che il reparto è sbarrato ai bambini malati di tumore per una decisione del direttore generale dell’ospedale, a causa di un sospetto caso di Covid-19. Parliamo di un reparto – ricorda l’esponente del Pd – «che nel tempo ha ospitato migliaia di bambini provenienti da tutta Italia e dall’estero», e conta una decina di posti letto con altrettanti infermieri. Ora i bambini sono ricoverati presso il Bambin Gesù, mentre il personale infermieristico lavora in altri reparti. Per Minnucci, l’emergenza «è di fatto superata, ma ad oggi non vi è alcun riscontro in merito alla riapertura di questo importante reparto». Il consigliere del Pd chiede a Zingaretti e D’amato di considerare la necessità «di riportare i piccoli pazienti oncologici in una struttura dedicata esclusivamente a loro, in quanto immunodepressi», al fine di garantire loro «la giusta protezione che di fatto non può essere attualmente garantita presso il Bambin Gesù». Particolare da non trascurare, il supporto delle associazioni di volontariato che vorrebbero tornare a svolgere il loro prezioso operato di sostegno ai malati. La domanda alla giunta regionale è sapere quale sia la situazione attuale e che intenzioni abbiano Zingaretti e D’amato per far riaprire il reparto prima possibile. Alla Pisana si racconta che l’interrogazione abbia provocato più di un malumore nel palazzone della giunta, considerata quasi un colpo basso nei confronti dell’assessore. Circostanza negata, invece, dallo staff di D’Amato che riduce il tutto ad ordinaria amministrazione.

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