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Il dramma di Angelo e della moglie disabile. Disperato scende in piazza

Mary Tagliazucchi
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Dopo che ancora una volta le richieste di Angelo Negri sono rimaste inascoltate dalle istituzioni capitoline, torna a rivolgersi a noi de Il Tempo. Di lui avevamo parlato già in piena emergenza Covid-19 quando aveva scelto di raccontare la sua storia. Angelo Negri e sua moglie Maria Ventrera, rispettivamente di 55 anni e 73 anni abitano infatti in un appartamento che, a causa, delle disabilità della moglie, rende la situazione drammatica. Inutili gli appelli fatti fino ad ora tanto che si sono rivolti al nostro quotidiano per lanciare la loro accorata richiesta di aiuto.

“Le nostre vite sono drasticamente cambiate nel 2018 quando operata per un normale intervento al femore "per sbaglio" le è stato tagliato il nervo del piede, relegandola ad una vita di disabilità. Da noi manca l’ascensore ed è da un anno e mezzo che non usciamo di casa insieme, se non per le sue visite per le quali paghiamo ogni volta 140 euro di ambulanza.” Raccontava Angelo lo scorso marzo. Angelo e Maria abitano in una delle tante case dell’azienda territoriale per l’edilizia pubblica, in via delle Isole Curzolane, 190 all’interno 9 della scala D.

 

In queste palazzine come abbiamo più volte riportato su Il Tempo, nella maggior parte dei casi manca l’ascensore. Un fattore non da poco per chi ha una persona disabile in casa come prosegue a raccontare il signor Angelo. “Viviamo della pensione di mia moglie e io per accudirla ho smesso di lavorare. Ragionandoci su, il mio stipendio sarebbe andato tutto per la retribuzione di una badante. Non abbiamo un assistente sociale che segue la nostra vicenda, nessuno che ci sostenga anche emotivamente. “Questa casa dove in estate siamo chiusi come topi con 40 gradi, non è più adatta per mia moglie. Non riesco a farla passare dalla porta del bagno per accompagnarla a fare le sue cose. La carrozzina arriva solo fino al bidè. Poi devo trasportarla io a peso morto. Peccato che anche io non sto bene con un’invalidità al 60%". A questo punto quasi in lacrime Angelo lanciava il suo appello: “Chiedo un aiuto. Siamo disposti anche a cambiare città. Per un'abitazione umile ma consona a mia moglie posso ricambiare facendo il portinaio (mio precedente mestiere) o delle pulizie o di giardinaggio. Ho scritto anche alla Sindaca Virginia Raggi dopo aver letto una sua intervista dove diceva che gli invalidi vengono prima di tutti. Ma a quanto vedo siamo sempre...gli ultimi“. Ma a quanto pare nonostante la denuncia, gli articoli e i suoi accorati appelli nulla è ancora cambiato. Angelo (come lo si vede in foto)  si era messo anche - nelle immediate adiacenze del Parlamento - a protestare silenziosamente con un cartello per essere stati ancora lasciati soli lui e sua moglie Maria Ventrera. Sperava di poter avvicinare qualcuno per raccontare di persona la sua situazione ma a quanto pare tutto ancora tace nella piena indifferenza.

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