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La denuncia: "Nella camera mortuaria di Tivoli rischi di beccarti il coronavirus"

La denuncia: assenti disinfettante, sapone e cartelli informativi. Zingaretti che fa?

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Nei luoghi a rischio contagio spesso mancano i più basilari presidi per difendersi dal coronavirus. Sembra questo il caso della camera mortuaria dell'ospedale di Tivoli. A raccontare la situazione sconvolgente è l'avvocato Romolo Reboa che si era recato nella morgue della struttura sanitaria della Asl Roma 5 per l'ultimo saluto a un caro amico. Alla tristezza si è aggiunta l'indignazione, racconta al sito 7Colli di Francesco Storace. 

"Entro nella camera mortuaria con la mascherina, convinto della sua importanza, dato che si tratta un luogo ad alto rischio di I.O., ovvero quelle infezioni ospedaliere che hanno provocato le centinaia di morti nelle R.S.A., in particolare della Lombardia". E invece niente. "All’ingresso di qualsiasi bar o altro esercizio aperto al pubblico vi sono il disinfettante, spesso mascherine a disposizione dell’utenza. E cartelli sulle modalità per preservare la salute. Lì nulla, nemmeno un addetto, assolutamente nulla".

Eppure la presenza del disinfettante è obbligatoria, come lo sono nel bagno il sapone per lavarsi le mani e la carta per asciugarsele. Assenti. "Manca persino la carta igienica", spiega con amarezza Reboa che parla di "vergogna".

Suona ironico, se non offensivo, il cartello affisso all'ingresso: "Offendere o aggredire verbalmente o fisicamente gli operatori di questa struttura è un reato". Esplicito segnale che la situazione tragica della camera mortuaria ha scatenato "reazioni ben più accese da parte di sconcertati amici e familiari di deceduti", racconta l'avvocato. 

Reboa adesso si aspetta che il procuratore della Repubblica di Tivoli, il direttore generale dell’Asl Rm5, Giorgio Santonocito, e il presidente della Regione Lazio e segretario del Pd, Nicola Zingaretti, "aprano una immediata inchiesta sulla mancanza di tutela della salute pubblica e, quindi, del rischio di diffusione di Infezioni Ospedaliere nella camera mortuaria di Tivoli e mi chiedo sconsolato come mai ciò non sia avvenuto". La domanda retorica è macabra, ma chiarisce la situazione: "Forse si aspetta il morto?".

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