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Sos farmaci negli ospedali romani. E i kit per i test del Covid-19 non bastano

Antonio Sbraga
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L'emergenza Coronavirus sta provocando anche una «grande carenza sul territorio nazionale dei farmaci ad azione miorilassante, indispensabili in terapia intensiva, Pronto soccorso e malattie infettive per l'intubazione dei pazienti Covid19». E così il policlinico Tor Vergata ora costretto ad acquistare 2000 fiale «del farmaco Cisatra su mercato estero per carenza del medicinale sul territorio italiano». Al San Camillo, invece, «la fornitura di kit per l' esecuzione dei test sul Coronavirus non risulta sufficientemente capiente per le esigenze straordinarie verificatesi con l' emergenza Coronavirus» e ora c'è bisogno di una nuova «urgentissima fornitura». Il Dipartimento delle Diagnostiche, infatti, «per scongiura re eventuali blocchi all' approvvigionamento ha richiesto in estrema urgenza l' affidamento diretto di 200 confezioni di kit di estrazione StarMag Univeral Cartridge necessari per l' esecuzione di 76.800 test e di 100 confezioni di Kit Covid-19 necessari per l' esecuzione di 10.000 test per le necessità immediate». All'ospedale Sant'Andrea l'azienda ha pensato a provvedere anche all' affidamento del servizio di trasporto «dedicato ai pazienti asintomatici affetti da Covid 19 che dovranno lasciare il nosocomio ed essere portati al proprio domicilio». Il costo «annuale del servizio trasporto infermi e servizi aggiuntivi è pari a 480 mila euro, di cui 345 per autoambulanza di soccorso avanzato con equipaggio completo e 135 per autoambulanza di soccorso base». Intanto i sindacati degli operatori sanitari confidano sull' arrivo «del test rapido, messo a punto in collaborazione tra INMI Spallanzani e Policlinico Torvergata: si avrà a disposizione uno strumento strategico che consentirà di programmare la diagnosi su larga scala, a partire, come necessario, dal personale sanitario e socio sanitario, in primis chi ha contatto con pazienti positivi o operi in ambienti Covid -19, superando gli attuali vincoli dei tamponi», sottolinea la FP Cgil di Roma e Lazio. Dalla quale, però, arriva una richiesta alla Regione: «Attivi modalità di verifica continue e garantisca la corretta e costante informazione alle rappresentanze dei lavoratori. Collaborazione e confronto sono essenziali, per la sicurezza di tutti. La mappatura dei casi attraverso i tamponi è ovviamente un aspetto essenziale per impedire contagi incontrollati e rilevare l'andamento dell' epidemia tra la popolazione tutta, ma la vera prevenzione sono le tutele: gestione dei DPI, organizzazione del lavoro, sanificazione degli ambienti».

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