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Zingaretti: ora sono immune al Covid-19, nel Lazio evitata una catastrofe

Il segretario del Pd e presidente della Regione Lazio in videoconferenza stampa. La prima dopo la guarigione

Daniele Di Mario
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Il Lazio non è al riparo dall'emergenza, ma le misure di contenimento stanno funzionando. A spiegarlo è il segretario del Pd e presidente della Regione Nicola Zingaretti. «Le misure di contenimento stanno funzionando anche nella Regione Lazio, che sta tenendo, insieme alla sua Capitale. Grazie soprattutto alle persone: una grande prova di coraggio, passione e determinazione rispetto a provvedimenti mai adottati nella storia della nostra democrazia», spiega Zingaretti nel corso di una video-conferenza stampa sull'emergenza coronavirus. Zingaretti, inoltre, lancia un appello a tutti i cittadini: «Ora nessuna distrazione, né tentazione di abbassare la guardia. Per sconfiggere il virus occorre, prima di tutto, continuare in maniere rigida a mantenere tutte le misure di sicurezza adottate e continuare sul distanziamento sociale». «Per fortuna che dopo anni di tagli e passi indietro nella sanità regionale dovuti al commissariamento avevamo ripreso una stagione di investimenti e assunzioni e un lavoro di pianificazione con le reti di cura. Se non ci fosse stato questo impegno di inizio ricostruzione del sistema regionale, sarebbe stata una vera catastrofe. Dobbiamo avere piena coscienza di questo», spiega il governatore che ha ringraziato «tutti i volontari, la protezione civile, il mondo della sanità e il vicepresidente Leodori che ha curato molto bene i rapporti con la maggioranza e l'opposizione che hanno collaborato e continuano a collaborare, garantendo un buon clima». «Noi puntiamo, in una fase successiva, a dare ad ogni cittadino della regione una app di rapporto con il sistema sanitario regionale e con il medico di famiglia, per accentuare gli strumenti di controllo e monitoraggio della situazione sanitaria», annuncia poi Zingaretti. «La nuova app per l'assistenza domiciliare della Regione Lazio - spiegato il presidente della Regione - è stata scaricata in questo momento da 76 mila utenti, duemila medici di famiglia e 200 pediatri di libera scelta. Avendo sperimentato, durante l'emergenza coronavirus, questa app, ne valuteremo le condizioni, ma è l'inizio della rivoluzione del sistema sanitario regionale». La Regione Lazio - spiega poi il governatore - si sta preparando alla «fase successiva» con la sottoscrizione di un protocollo per avere a disposizione 2 mila posti letto per positivi asintomatici nella rete degli hotel del territorio. «Serve garantire un posto a chi non può avere l'isolamento totale nella propria abitazione - dice Zingaretti - I duemila posti negli hotel serviranno a collocare chi deve fare la quarantena e anche per iniziare a liberare gli ospedali da presenze che potrebbero non essere appropriate. La Regione Lazio sta costruendo una rete di alberghi su tutto il territorio per l'assistenza». Intanto, sono attivi l'hotel Marriott di Roma, vicino all'ospedale Covid Columbus del Gemelli, e altri due hotel sempre nella Capitale. Per l'assistenza domiciliare «siamo, forse - sottolinea Zingaretti - la prima regione italiana che ha costruito dei kit per l'assistenza domiciliare con strumenti per misurare la temperatura e l'ossigeno: entro fine settimana saranno consegnati i primi 500. Lo dico da ex colpito l'ossigenazione del sangue è uno degli elementi fondamentali per dare serenità al paziente». Su quando l'Italia potrà uscire dalla quarantena, Zingaretti preferisce non sbilanciarsi, perché la politica deve attenersi alle indicazioni della scienza. «Il mio contributo è non partecipare a un dibattito che non ha senso, se non è fondato sulle indicazioni della scienza e su scelte condivise - aggiunge il segretario Dem - Temi come questi che riguardano la salute, la vita o la morte delle persone devono far riscoprire un limite alla politica, che è quello di fondare le scelte sulle indicazioni della scienza. Quindi, sulla base delle indicazioni che dovranno venire dal ministero della Salute e dal comitato tecnico scientifico. È ovvio che ci dobbiamo preoccupare molto della ripresa economica del Paese, delle imprese e del lavoro, ma non ci sarà ripresa italiana se non si sconfigge il virus - sottolinea Zingaretti - Attendiamo le scelte del governo sulla pianificazione della normalizzazione. Ma condivido chi dice che stiamo parlando della vita di esseri umani, e non si scherza. Non ci deve essere un dibattito politico non supportato dalla scienza, sarebbe irresponsabile. L'unico modo serio è sulla base della certezza scientifica. Se si molla ora si vanificano gli sforzi fatti». Sulle proprie condizioni di salute, Zingaretti dice: «Io sono guarito, sto uscendo da una fase complessa ma sto bene. La scienza medica conferma che dopo aver contratto il virus si sviluppano anticorpi che rendono l'individuo immune. Io porto la mascherina per solidarietà rispetto a coloro che mi circondano e per dare l'esempio su come bisogna tenere alta la guardia. Ma come tutto quello che riguarda il coronavirus siamo in presenza di qualcosa di sconosciuto. Pur avendo conferme, è bene tenere alcune precauzioni che seguo anche io soprattutto nella dimensione del rapporto pubblico».

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