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Il coronavirus fa paura, ospedali romani in tilt per il blocco delle barelle

Antonio Sbraga
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Le "ombre cinesi" che rischiano d'allungarsi sui Pronto Soccorso romani in caso di emergenza-Coronavirus, finiscono di aumentare un'allerta già alta nelle strutture d'urgenza della Capitale. Alle prese da settimane con il blocco-barella, ossia l'emergenza per la mancata restituzione della lettiga alle ambulanze dell'Ares 118, paralizzate per ore davanti agli ospedali, che usano le loro barelle per sistemare i pazienti in attesa di posti letto disponibili. Ieri un'ambulanza stava per prendere fuoco nel parcheggio del policlinico Casilino, dove un altro mezzo è restato ben 12 ore in fila (dalle 22 di mercoledì alle 10 di ieri). È dovuto intervenire il soccorso stradale per portare via il mezzo di soccorso sanitario, reduce da una notte intera di stazionamento, in attesa della restituzione della barella: «Purtroppo, come da disposizioni impartiteci dalla stessa Ares 118, tutti gli equipaggi bloccati nei vari Pronto Soccorso non possono allontanarsi dagli ospedali senza la barella», allargano le braccia autisti e infermieri, "congelati" dalle disposizioni aziendali e anche dal freddo. Dopo le 8 il personale ha acceso i motori per riscaldare il veicolo, dal quale però sono uscite scintille. E così, alle 9, è stato necessario "soccorrere" l'ambulanza "vecchia di" 350 mila chilometri. In quello stesso orario la situazione nei Pronto Soccorso romani vedeva già oltre la metà dei pazienti trattati «in attesa di ricovero o trasferimento»... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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