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Raggi a caccia di sponsor anche per gli alberi

Il sindaco convoca ministeri, università e Beni Culturali e chiede un "Piano straordinario"

Susanna Novelli
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Non solo fondi straordinari per buche, trasporti, campi rom, ma anche per gli alberi «fascisti» della Capitale. La cifra «auspicata» per fronteggiare l'ennesima emergenza sotto la guida stellare del Campidoglio, quella della caduta degli alberi, si aggirerebbe intorno ai cento milioni di euro. Per questo, carta e penna alla mano, il sindaco Virginia Raggi ha scritto a ben tre ministeri (Politiche agrigole, Ambiente e Beni culturali), al soprintendente speciale per l'Archeologia, la sovrintendente capitolina, nonché alle Università la Sapienza e Roma Tre (facoltà di Architettura) e, infine, al direttore del dipartimento di Scienze agrarie e forestali dell'Università della Tuscia, rappresentanti del Sisef e dell'Ordine nazionale degli agronomi e forestali. Vari soggetti insomma per «salvare» gli alberi, ovvero per abbatterli «senza deturpare il paesaggio romano». Secondo il monitoraggio effettuato dai tecnici del Campidoglio su 330 mila alberature circa sessantamila sarebbero malate o pericolanti. Un numero enorme che necessita di un «piano straordinario» - speriamo non quel «piano Marshall» invocato per le buche - e dunque di risorse straordinarie. Dal primo incontro tecnico che si è svolto ieri in Campidoglio, è avanzata l'ipotesi di reperire «sponsor» o «mecenati». Un'idea già ampiamente «sfruttata», persino con... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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