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Il futuro di Eur Spa sul tavolo di Tria

Giovanni Tria

La prossima settimana previsto l'insediamento del nuovo Cda. Il Campidoglio propone quattro nomi. Ma la decisione spetta al ministro

Daniele Di Mario
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Archiviata la tregua imposta dalla pausa estiva, insieme con l'attività politica-legislativa riparte il risiko delle nomine per rinnovare il management delle società partecipate dallo Stato. Tra queste Eur Spa, il cui Cda dovrebbe essere nominato la prossima settimana, venerdì 21 settembre, dopo l'ulteriore rinvio dello scorso martedì 11 settembre. Il Campidoglio detiene il 10% del capitale della società che gestisce e valorizza il patrimonio immobiliare del quartiere Eur, ma la sindaca Virginia Raggi è decisa a contare molto di più di quanto quel 10% le darebbe diritto. Da Statuto, infatti, Roma Capitale esprime uno dei cinque membri del Consiglio di amministrazione, ma il Comune pare voler ambire a molto di più: la presidenza o la poltrona di amministratore delegato o due consiglieri. Il braccio di ferro con il Ministero dell'Economia – che detiene il 90% del capitale di Eur Spa – è cominciato da mesi, come testimoniano i continui rinvii per l'approvazione del bilancio, alla fine approvato con l'inspiegabile astensione dello stesso Comune di Roma nonostante l'azienda per il terzo anno consecutivo abbia chiuso con un utile netto di oltre due milioni e mezzo di euro. Del dossier Eur, per conto della Raggi, si stanno occupando gli assessori Luca Montuori e, soprattutto, Daniele Frongia, iperattivo nella partita per decidere il futuro assetto di Eur Spa, ultima frontiera della lottizzazione a Cinque Stelle. Fuori partita invece il vicesindaco Luca Bergamo e il presidente dell'Assemblea Capitolina Marcello De Vito. Montuori e Frongia avrebbero formulato al Mef una rosa di nomi tra i quali pescare. Tra questi c'è quello di Marina Scandurra, avvocato già membro del Collegio sindacale di Acea ed ex commissario giudiziale di Condotte Spa. Un ruolo quest'ultimo che la metterebbe in possibile conflitto d'interessi con Eur Spa, che proprio con Condotte ha un rilevantissimo contenzioso aperto da tempo. Se il Mef dovesse escludere la Scandurra, il Campidoglio ha formulato anche il nome del suo socio di studio, Maurizio De Filippo: come dire, se non l'una l'altro, al duo Montuori-Frongia va bene comunque. La Scandurra dallo scorso 7 agosto non è più commissario di Condotte in seguito all'avvio della procedura di amministrazione straordinaria: uno dei commissari straordinari è l'avvocato Giovanni Bruno, molto vicino allo stesso De Filippo. Tra i papabili figura poi Carlo Paris, già l'anno scorso entrato in lizza senza successo per Zetema e con un passato nella merchand banck di Bnl, e vicino all'allora presidente di Confindustria Lazio, amico di Luigi Abete, oggi presidente di LunEur Park, la società che gestisce il parco divertimenti in concessione da Eur Spa. A questi nomi formulati al Mef a fine luglio, se n'è recentemente aggiunto un altro, quello di Angelo Binaghi, presidente della FederTennis. Sarebbe stato proprio l'assessore allo Sport Frongia a proporre a Binaghi di entrare nel Cda di Eur Spa, ma il diretto interessato avrebbe già declinato l'offerta, preferendo concentrarsi sulla propria carriera di dirigente sportivo in ascesa: oggi la Fit, domani, chissà, il Coni. Su questi nomi punta la sindaca di Roma Virginia Raggi per convincere il Mef a far pesare di più il Campidoglio nel Cda di Eur Spa – che resterà a 5 membri, nonostante il Comune abbia avanzato l'idea di scendere a 3 – con l'obiettivo di ottenere molto di più del membro che le spetterebbe. La sindaca, sempre più convinta dell'importanza di Eur Spa dopo l'apertura della Nuvola e il Gp di Formula E, punta alla presidenza o alla poltrona di amministratore delegato o a raddoppiare la presenza in Cda spettante al Campidoglio. Impresa non facile. Una ambizione che però non troverebbe grande diritto di cittadinanza presso la dirigenza nazionale del MoVimento 5 Stelle, soprattutto il sottosegretario Stefano Buffagni, che avrebbe avanzato candidature non legate al mondo romano. La decisione finale spetta al ministro Giovanni Tria, che da settimane studia il dossier con il suo capo di gabinetto Roberto Garofoli. Non è escluso che via XX Settembre possa optare per una soluzione di continuità confermando l'attuale management, che, indipendentemente da quelle che saranno le decisioni degli azionisti, sta comunque lavorando all'organizzazione, il prossimo 7 ottobre, del congresso mondiale degli avvocati che porterà alla Nuvola oltre settemila persone.

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