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I nomadi del River fanno mea culpa: "Ci scusiamo per il ferimento dell'agente"

I rappresentanti del campo rom scrivono alla sindaca Raggi e al Comandante della Polizia Municipale Di Maggio

Mary Tagliazucchi
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Non si placano le polemiche successive allo sgombero del Camping River a Roma. Dopo l'aggressione dell'agente della Polizia Municipale, prendono la parola gli stessi rappresentanti dei nomadi che fanno mea culpa e scrivono una lettera di scuse al Comandante della Polizia Municipale, Antonio Di Maggio, e alla sindaca Raggi.  Nella lettera si legge: "La comunità Rom del campo River riguardo all'episodio di violenza che ha visto un vostro agente ferito durante lo sgombero del campo: desideriamo porgere le nostre scuse ed il nostro rammarico e prendiamo le distanze da quanto accaduto perché tale gesto non rientrava nelle nostre intenzioni. Purtroppo, momenti concitati, stress, caldo e disperazione sono stati fattori da individuare alla base del ferimento, sebbene inscusabili. Certi della comprensione sia da parte dell'agente ferito che da parte di tutto il Corpo, porgiamo un augurio di pronta guarigione all'agente stesso". La stesura della lettera è stata effettuata nella sede dell'Associazione Nuova vita figli di uno stesso Padre, Presidente Adzovi Najo, dove si sono riuniti alcuni rappresentanti del campo di Roma River. La missiva è stata redatta in collaborazione con l'associazione, cittadinanza e minoranze, Presidente prof. Marco Brazzoduro, e alla presenza del consigliere Christian Belluzzo del Quinto Municipio di Roma (M5S).

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