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Sgombero piazza Indipendenza, bufera politicaDi Maio difende la Raggi. Lei: "Vergognoso scaricabarile"

Gli scontri in piazza Indipendenza a Roma

Silvia Sfregola
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Dopo il caos di piazza Indipendenza, dove gli ex occupanti dello stabile di via Curtatone, a due passi dalla stazione Termini di Roma, sono stati sgomberati dai giardini che occupavano da giorni, i Movimenti per la casa scendono in piazza. E si temono nuove tensioni. La manifestazione era già stata convocata, ma dopo i fatti dell'altro giorno assume un'altra valenza. Ed è alta l'attenzione delle forze dell'ordine. Intanto non si placa la polemica politica sul caso. il capo della polizia Gabrielli prende le distanze dalle frasi dell'agente ("Se tirano qualcosa spaccategli il braccio"), il Pd attacca, Luigi Di Maio replica difendendo Virginia Raggi. E proprio la sindaca sui social contrattacca: "È un vegognoso scaricabarile". Dopo la tensione di ieri nei giardini, dove la polizia ha caricato anche con idranti i profughi sgomberati dal palazzo, esce allo scoperto Matteo Orfini, presidente del Pd che sul caso non usa mezzi termini e dice: "Non si risponde alla povertà con le cariche e con gli idranti. Perché con la legalità questo non c'entra nulla. Non dimentichiamolo mai". Per l'esponente dem "quello che è accaduto a Roma in questi giorni non è normale. E non lo deve diventare. Non si può continuare a pensare che un dramma sociale possa essere ridotto a questione di ordine pubblico. Perché è proprio facendo così che si mette a rischio l'ordine pubblico. Ma per farlo occorre serietà, buon senso, e soluzioni. A piazza Indipendenza non c'è stato nulla di tutto ciò. E non è la prima volta". Poi l'atto di accusa al Comune di Roma: "Il Comune di Roma è inesistente e inadeguato e lo ha dimostrato una volta di più. Ma se vogliamo essere intellettualmente onesti dobbiamo riconoscere che all'emergenza abitativa nemmeno in passato si è avuta la capacità e la volontà di dare risposte adeguate. Perché di emergenza abitativa in questi caso stiamo parlando e non di emergenza nella gestione dei flussi migratori: in quel palazzo c'erano persone il cui diritto a stare in Italia è riconosciuto. E che da 4 anni vivevano lì in condizioni problematiche perché chi doveva garantire loro una accoglienza adeguata non era e non è stato in grado di farlo". Il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, parte subito in difesa: "Se c'è un immobile occupato abusivamente è giusto che vada sgomberato non si può tollerare che si lancino bombole contro la Polizia di Stato ed è allucinante che stamattina faccia più notizia una frase infelice di un agente, che spero sia data solo dalla tensione del momento". Poi spiega: "Chi ha lanciato queste cose non può più avere il permesso di stare in Italia. Non possiamo usare ancora una volta questa questione per attaccare la sindaca che si deve occupare vero dell'emergenza migranti, ma soprattutto dei romani". In serata la prima cittadina replica su Facebook: "Il Comune di Roma ha compiuto fino in fondo il proprio dovere, attenendosi alla legge e offrendo un'alternativa alloggiativa a coloro che tra gli occupanti dello stabile ne hanno diritto. La Regione Lazio ha disatteso il decreto legge Minniti che la chiama direttamente in causa". E rilancia: "In Italia l'accoglienza è ormai una vera e propria emergenza ma, piuttosto che affrontare la questione, stiamo assistendo a un vergognoso scaricabarile. C'è chi si indigna ma poi volta la faccia dall'altra parte". All'interno dei Cinque Stelle, intanto, si registra però una divisione interna , pur mantenendo con Di Maio la stessa linea a difesa della sindaca e contro il governo. "Uno Stato che si organizza in questo modo - dice Roberto Fico - per sgombrare da un palazzo abitato da bambini, donne e uomini che hanno oltretutto lo status costituzionale di rifugiati è uno Stato che non mi rappresenta. La mediazione culturale e il dialogo si attuano ad oltranza. Il questore di Roma e il prefetto di Roma hanno sbagliato e queste sono tutte nomine di responsabilità governativa. Il governo ne tragga le dovute conseguenze". "Il lancio di una bombola del gas contro le forze di polizia così come la frase del funzionario di polizia sono atti e atteggiamenti gravissimi, ma non cadrò nel tranello di parteggiare per l'una o per l'altra parte. Le responsabilità penali nella nostra giurisprudenza sono personali ed in quanto tali vanno considerate. Voglio affermare con forza che il dialogo, la cooperazione, l'integrazione, la mediazione culturale, l'inclusione partendo proprio dai più deboli della nostra società debbono essere valori fondanti di tutte le politiche e voci importanti del bilancio", conclude l'esponente pentastellato. Nel frattempo la situazione della comunità eritrea di via Curtatone non è risolta. La scorsa notte i migranti si sono divisi tra Tiburtina, Torre Maura e l'ospitalità di amici e conoscenti. Stanotte, chissà. Il delegato alla Sicurezza di Roma Capitale, Marco Cardilli ha annunciato che "grazie a un accordo con la società che gestisce l'immobile" di via Curtatone "verranno messe a disposizione 6 unità abitative per accogliere circa 40 fragilità".

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