Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Il Cavaliere ad Alemanno: «Sei il più forte, ti appoggiamo»

Pulizia e assistenza sulla B1. Ecco la «nuova» Atac

  • a
  • a
  • a

Un rilancio del partito per un nuovo centrodestra a livello nazionale ovviamente, ma partendo dal territorio. Un piano al quale il sindaco Alemanno sta lavorando da tempo e che ora presenterà ufficialmente domenica mattina. Con la data del voto in bilico e, ad oggi, con l'unica certezza che nel Lazio si voterà il 3 e il 4 febbraio, salvo ulteriori modifiche, occorre mettere il piede sull'acceleratore. Lo sa bene Alemanno che punta al doppio binario, nazionale e comunale. Di questo ha parlato il sindaco nel suo "faccia a faccia" con Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli. Quarantacinque minuti di confronto, soprattutto su Roma in cui un Cav «in ottima forma» averebbe confermato che quei dati sui sondaggi che davano Alemanno al 12% erano frutto di voci infondate. Anzi Berlusconi avrebbe dato via libera alla ricandidatura in Campidoglio, considerato che Alemanno «rappresenta il candidato più forte del centrodestra». Tramonta a questo punto la doppia candidatura, a sindaco di Roma e al Parlamento. Al momento del resto non è prioritario. Senza un'idea di governo ad ampio raggio, senza un partito compatto, le speranze di vincere sono ridotte al lumicino in tutte le competizioni elettorali. A Roma ancora di più, se non altro perché il sindaco verrà deciso al secondo turno e la prima battaglia da vincere è arrivarci. Il contesto nazionale che va delineandosi potrebbe riservare sorprese. La lista dei moderati in appoggio a Monti che potrebbe chiudere un'alleanza con il Pd, può rappresentare una perdita di quel consenso moderato che è parte integrante del Pdl che, a maggior ragione, non può permettersi di affrontare in modo frammentato una stagione elettorale così complessa, come quella regionale, nazionale e comunale. A spaventare sono ancora quelle lotte interne tra correnti che hanno sancito la fine della giunta Polverini. Il quadro nazionale che ad oggi vede un Pdl diviso in più liste federate può forse intercettare un consenso generale su scala nazionale ma il prezzo si pagherebbe a livello locale. Soprattutto a Roma, dove una parte del Pdl sarebbe già pronto ad aderire alla lista dei moderati e la destra, che pure ha nella Capitale la sua storia più importante, rischia di ritrovarsi isolata. Per questo un centrodestra compatto è fondamentale per Alemanno così come l'election day. Lo slancio di un progetto diverso sintetizzato in un nuovo partito ha più effetto se misurato in un'unica tornata elettorale, antidoto strategico anche contro l'astensionismo. Votare Regione, Parlamento e Campidoglio in tre momenti diversi, ma ravvicinati, può essere letale. È questo l'ultimo tassello che Alemanno cercherà di mettere al suo posto. Non sarà facile però. Al di là delle sentenze del Tar sulla Regione, il voto anticipato del Campidoglio entusiasma poco. Anzi, c'è già chi dice che le comunali si potrebbero posticipare a maggio. Il motivo? Il ritardo, mostruoso, con il quale l'Assemblea capitolina varerà il nuovo statuto con l'accorpamento di cinque municipi su 19. Il voto finale è atteso per la settimana prossima. Poi, però, sarà la volta della burocrazia.

Dai blog