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«Parto in anonimato. Pubblicità nei discount»

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Pagnanelli,se si può partorire in anonimato in ospedale e abbandonare il figlio, perché succedono ancora casi come questi? «Il parto in anonimato è purtroppo ancora sconosciuto, va fatto ogni sforzo per rendere nota questa possibilità» risponde Adolfo Pagnanelli, primario del Pronto soccorso del Policlinico Casilino, l'unico a Roma ad avere la "culla degli innocenti", una culla termica dove le donne possono abbandonare in sicurezza i neonati. Cosa può essere fatto per pubblizzare il parto in anonimato? «Bisogna individuare i luoghi più frequentati dalle donne che abbandonano i figli, soprattutto fra le immigrate. Penso ai discount, per esempio». Il policlinico Casilino è stato pioniere in questo.. «Sì, realizzammo volantini e depliant distribuiti nei mercati rionali. Oggi penso che i supermercati a prezzi stracciati possano essere il luogo ideale per sensibilizzare le donne, soprattutto le immigrate, anche le romene, che pur provenendo da un Paese comunitario, per timore e vergogna non si recano in ospedale a partorire quando non possono tenere il figlio». Il policlinico Casilino è rimasto l'unico a Roma ad avere la "culla degli innnocenti", accessibile dalla strada. «Esiste da sei anni. È stato lasciato un solo bambino, di tre mesi». È stato un flop? «No, un un trampolino di lancio per diffondere l'opportunità del parto in anonimato. Dobbiamo intercettare queste persone, capire dove vanno, i discount, le farmacie, e pubblcizzare lì. Ok anche il passa parola nelle comunità. C'è tanta ignoranza, si ha paura di essere identificate se si partorisce in ospedale e si vuole abbandonare il figlio. Ma non è così. Non si rischia nulla. Rischia invece la madre che ha abbandonato il figlio partorito al Mc Donald's». Quanti bambini sono stati abbandonati nel vostro policlinico? «Due anni fa il picco: 15». Che fine fanno? «Vengono adottati nel giro di un mese».G. M. Col.

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