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E' giallo sulla frattura di Cucchi

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Sembra ancora lontana la verità sulla morte del geometra Stefano Cucchi, deceduto all'ospedale Sandro Pertini nel 2009 sei giorni dopo essere stato arrestato. Da ieri è iniziato il lavoro dei periti nominati dalla Corte d'assise che dovranno stabilire le cause del decesso del 31enne e contemporaneamente è spuntato un referto medico che potrebbe modificare la posizione processuale di alcuni imputati del processo. Si tratta di un certificato medico del pronto soccorso dello stesso ospedale Pertini, dove il geometra si presentò il 25 agosto del 2003, «per un'asserita caduta accidentale in seguito ad assunzione di bevande alcoliche». Dal documento, depositato dai pubblici ministeri Vincenzo Barba e Maria Francesca Loy, sarebbe emersa la frattura della vertebra lombare L3, proprio quella che invece per la parte civile sarebbe stata provocata dal presunto pestaggio da parte degli agenti della polizia penitenziaria nella cella del Tribunale e che sarebbe alla base della morte di Cucchi. La frattura, dunque, per i pm, sarebbe vecchia di almeno sei anni. Se questa tesi sarà accolta dalla Corte d'assise, si potrebbe alleggerire la posizione processuale degli agenti Nicola Minichini, Corrado Santantonio e Antonio Domenici, accusati di concorso di lesioni volontarie e abuso di autorità. Si potrebbe invece compromettere la posizione dei nove imputati in servizio al Pertini: i medici Aldo Fierro, Silvia Di Carlo, Stefania Corbi, Luigi De Marchis Preite, Rosita Caponetti e Flaminia Bruno e gli infermieri Giuseppe Flauto, Elvira Martelli e Domenico Pepe, che rispondono, a vario titolo, dei reati di abbandono di persona incapace, favoreggiamento, omissione di referto, abuso d'ufficio e falso. Per i pm, infatti il geometra non morì per le botte che gli sarebbero state inferte dagli agenti, ma perché abbandonato a se stesso dal personale medico e paramedico che avrebbe volontariamente omesso di adottare «qualunque presidio terapeutico». Un'ipotesi che fin dal primo giorno è stata respinta dalla sorella del ragazzo, Ilaria Cucchi, che ieri ha anche dichiarato che «il primo dei referti esaminati oggi (ieri ndr.) è proprio la sezione della vertebra L3 fratturata. Sono autorizzata a dire soltanto che sono soddisfatta, quella frattura nel 2003 non c'era e su questo non c'è discussione. Evidentemente la procura vuole difendere gli agenti». E infine: «Nessuno ha mai in precedenza diagnosticato una frattura, che gli è stata procurata dagli agenti». Per la difesa di Cucchi sarebbe un'ernia e non una frattura.

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