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Tenta il suicidio per debiti. Arrestati gli usurai

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Aveva tentato di uccidersi strozzato dagli usurai, costretto a cedere il 50 per cento delle sue aziende, tre case (Capena, Marche e Roma), venti orologi e due quadri d'autore. Poco più di 200 mila euro di debito erano diventati un milione al tasso d'interesse del 10% mensile. Vittima il titolare di alcuni negozi di abbigliamento sportivo nella Capitale, alla fine minacciato anche di morte. Ieri l'incubo è finito. I carabinieri del Nucleo investigativo di Ostia, del maggiore Ciro Niglio, hanno arrestato i cinque presunti aguzzini, romani, dai 66 ai 48 anni di età. Si tratta di Claudio Celano, Mario De Paolo, Enrico Lepri, Sergio Munzi e Pasquale Rimoli. Sono delle zone di Casalotti, Torrevecchia, Ostia e Rocca Priora. A vario titolo, sono accusati di usura pluriaggravata (perché commessa su una persona in difficoltà economiche e per di più imprenditore), estorsione aggravata e detenzione illegale di pistola. Tre di loro hanno precedenti sempre per usura. Gli investigatori sospettano di aver scoperto solo la punta dell'iceberg. Rileggendo i libri sui quali annotavano entrate ed uscite, pensano che le vittime dei cinque siano circa una cinquantina e dal profilo assai diverso: non solo imprenditori, ma anche pensionati, persone malate e senza soldi che hanno dovuto sostenere spese mediche e pure giovani in difficoltà perché hanno perso il lavoro. Una strage sociale. La storia comincia nel 2009. L'epilogo tragico si è rischiato nell'inverno scorso. L'imprenditore vuole spararsi un colpo di pistola nella sua villa di Capena, vicino a Monterotondo, alle porte di Roma. Prima di premere il grilletto chiama un amico e gli dice che vuole farla finita. Il conoscente avverte il 112. In un lampo arrivano i carabinieri della Compagnia di Monterotondo del capitano Domenico Martinelli. I militari lo invitano a posare l'arma regolarmente denunciata. Cercano di calmarlo e alla fine lo convincono a raccontare la sua storia di disperazione. L'imprenditore riferisce che dal 2009 è finito in un gorgo. Con le banche era già esposto, non gli facevano più credito. Gli servivano poche decine di migliaia di euro. Chiede in giro e gli fanno nome e cognome di chi potrebbe aiutarlo. È Claudio Celano, detto "Claudietto", residente a Rocca Priora. Da lui si fa prestare 30 mila euro, da restituire con un interesse del 7%, 2.100 euro al mese. Il pagamento delle rate è settimanale. Qualche volta, però, l'imprenditore tarda a sborsare. Celano preme. La vittima allora tenta di liberarsene con un altro prestito, concesso da un secondo soggetto, un altro presunto usuraio. È Mario Di Palo, di Torrevecchia. Da lui l'imprenditore ottiene 30 mila euro (in due tranche, prima 20 mila e poi gli altri). Gli interessi sono di un punto percentuale in meno, 1.800 euro al mese. De Palo, però, avrebbe preteso garanzie, come in banca: 20 orologi (valore 70 mila euro) e due quadri (di 18 mila). Con una rata dopo l'altra e le spese dei negozi presto la situazione diventa capestro. L'imprenditore è schiacciato dagli obblighi. E nel tentativo disperato di uscirne paga i sospetti usurai affidandosi a nuovi aguzzini. Il terzo che gli presta denaro è Enrico Lepri, di Casalotti. Gli euro stavolta sono 110 mila. Gli interessi salgono al 10% al mese. Anche lui vuole garanzie: il 50% della sua società e la stipula di due contratti preliminari di compravendita del villino di Capena e dell'appartamento della moglie a Casalotti. È un precipizio. L'imprenditore non vede spiragli. Arriva al quarto presunto strozzino, Sergio Munzi, residente a Ostia. I soldi, 20 mila euro, vengono venduti a un tasso che varia dal 7 al 10% mensile, garantiti dal preliminare del contratto di compravendita di un immobile nella Marche di cui l'imprenditore è cointestatario assieme all'ex moglie. Il quinto indagato è Pasquale Rimoli, anche lui di Torrevecchia. La lista dei versamenti è fitta: 12 mila euro (rate di 750 euro ogni sette giorni per venti settimane), 30.400 (1.900 a rata), 108.800 (6.800) e ancora 108.800 (idem). L'imprenditore estingue i primi quattro finanziamenti, il quinto solo in parte.

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