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Box-visita per la privacy e bagni per i familiari in attesa

L'ospedale San Camillo di Roma

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Box-visita con le tendine, bagni anche per i familiari dei pazienti. Due sale di attesa. E due ascensori monta-letto che faranno su e giù tra "due" Pronto soccorso, uno sopra e uno sotto la Piastra. Ci siamo quasi. Tra 60 giorni, da Marzo, "raddoppia" il Pronto soccorso del San camillo Forlanini. Anche riorganizzando meglio la parte che c'è. Dieci giorni fa, proprio dal San Camillo, era scoppiato il bubbone con la foto-choc di un paziente adagiato per terra sul materasso. «Una procedura corretta in quel caso» dice il direttore generale Aldo Morrone. Ma al di là delle polemiche, oggetto comunque di un fascicolo della Procura e dell'invio dei Nas - che ieri sono tornati una seconda volta al San Camillo Forlanini - i numeri della "sofferenza" di spazi e personale nella prima grande azienda ospedaliera romana ci sono. Come conferma, la deliberazione 0255 del 20 febbraio, 5 giorni fa, che ammette «la grave difficoltà assistenziale», causata anche da una degenza media «ancora superiore di 1-2 punti alla media regionale» e da «accessi impropri».   Nello stesso documento si approva il «progetto preliminare» per il «miglioramento del pronto soccorso». Il progetto però non nasce dall'emergenza alla ribalta. «È di agosto - dice Morrone - con la campagna "il San Camillo accoglie le persone"». Il progetto dell'architetto Alessandro Agneni, costa «poche centinaia di migliaia di euro». 500+500 metri quadri Il progetto prevede di utilizzare meglio i 500 metri quadri dell'attuale area dei codici bianco verde cui si aggiungono altri 500 mq al piano rialzato della ex direzione sanitaria con una boarding area da 19 letti di cui uno per l'isolamento. E la possibilità di creare un'osservazione breve, comprensiva anche di un monitoraggio clinico strumentale intensivo (Obi) di quei pazienti le cusi necessità comportino un tempo diagnostico-terapeutico inferiore a 24 ore. E c'è l'ok per 10 contratti a tempo indeterminato per 5 medici e 5 infermieri. Privacy con i box- visita Basta con le visite davanti a tutti. Il nuovo lay-out prevede 10 box visita separati da tende disposti a raggiera ognuno dei quali dotati di testaletto e provvisti di gas medicali (ossigeno-vuoto) cablaggio strutturato, prese interbloccate e chiamata infermiri. Il cambiamento strutturale permetterà agli operatori sanitari di operare contemporaneamente su più punti visita in quanto il controllo è baricentrico rispetto ai box per le visite. Si lavorerà di più ma meglio, senza disperdere energie.   Wc e sale di attesa Nel piano rialzato saranno realizzati bagni per i familiari dei pazienti e per il personale. Ci saranno due locali lavoro per gli infermieri, due sale di attesa, una sala vuota, un deposito "sporco", un deposito "pulito". La nuova area sarà collegata con due ascensori monta-letti. Un nuovo corridoio metterà in comunicazione con la Medicina d'urgenza.   Accessi impropri Anche il ritorno di pazienti dimessi, che restano soli e sono preoccupati, ingolfano il pronto soccorso. Per questo si punta alla creazione di una struttura che faciliti le dimissioni sul territorio. «Stiamo in rapporto col XVI municipi, Asl e distretto socio-sanitario che faciliti dimissioni protette - conferma Morrone - E stiamo aumentando le dimissioni il sabato e la domenica». I tempi di attesa Negli ultimi 2-3 anni si è registrato un progressivo considerevole aumento del tempo medio di permanenza dei pazienti in Pronto soccorso in attesa di ricovero. Ecco i numeri. Per i codici rossi: nel 2008, 295 minuti; nel 2011, 534 min. Per i codici gialli: nel 2008, 319 min.; nel 2011, 493; per i verdi: nel 2008, 221 min.; nel 2011, 297.

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