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Il mondo dell'ippica contro il governo

Ippodromo Capannelle

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Tranquilla nottata di occupazione e giornata frenetica di incontri al Palazzo Assi ex-Unire di Via Cristoforo Colombo dove un gruppo di operatori ippici del trotto (allevatori, driver, allenatori e proprietari) lunedì erano riusciti a forzare il blocco della security, raggiungere il primo piano (e poi gli altri cinque in affitto all'ente governativo che sovrintende ai cavalli in Italia) staccando i cavi dei collegamenti di Unire Tv e invadendo gli uffici. Una trentina di persone ha pernottato all'interno degli uffici e, ieri mattina, ha dato corso ad un'assemblea aperta alla quale hanno partecipato pure esponenti di alcuni ippodromi (convocati dal segretario generale dell'Assi, Francesco Ruffo, in merito alla firma della convenzione-ponte fino a tutto marzo) e del galoppo. Lo scopo era concordare una linea strategica per far recedere il Governo (tramite il ministero delle Politiche Agricole cui fa capo l'Assi) dal micidiale taglio del 40% delle provvidenze destinate al settore e attivare in maniera concreta i Monopoli di Stato sulla situazione delle scommesse ippiche, in continuo calo e – secondo il mondo del trotto e del galoppo – pesantemente penalizzate da tasse e nessuna innovazione nel gioco. Intanto dalla Questura di Roma sembra sia giunta l'autorizzazione alla grande manifestazione di giovedì 12 a patto che non vengano portati in piazza i cavalli.   Nel frattempo i canali satellitari di Unire Tv stanno trasmettendo, nelle agenzie e sul canale 220 di Sky, le corse estere senza alcun tipo di commento giornalistico come da accordo raggiunto ieri con i manifestanti, che hanno acconsentito onde scongiurare un'eventuale denuncia per interruzione di pubblico servizio e danno erariale. Da ricordare che lunedì la corsa in programma a Pau, in Francia, ha fatto registrare un movimento di circa 240 mila euro, senza alcuna immagine, su un totale di oltre 735 mila per il totale delle corse disponibili. Domenica con gli appuntamenti esteri si erano raggiunti 1.261.775 euro. In un comunicato diffuso ieri pomeriggio al termine dell'assemblea, è stato precisato che lo sciopero in tutta Italia – proclamato dal Comparto Ippico Nazionale – proseguirà ad oltranza, nessun partente verrà «dichiarato» (pertanto nessuna corsa può essere effettuata). È stato anche deciso di promuovere una seconda manifestazione per mercoledì 11, che anticiperà quella davanti la Camera dei Deputati e che si terrà a mezzogiorno a Piazza Mastai davanti la sede dei Monopoli. Per la prossima settimana è stato dato appuntamento nella Capitale a tutti gli ippici e a chi è collegato per lavoro o passione a questo settore il quale dà sostentamento – secondo alcune stime – a 50 mila famiglie e nel quale sono impiegati 15 mila cavalli con tutto l'indotto (fieno, mangimi, veterinari, maniscalchi, trasportatori, farmacie, edilizia specializzata) immaginabile. Una doppia manifestazione che inizierà nella mattina di mercoledì 11 gennaio e si concluderà (ma non è certo vista l'esasperazione del settore) la sera di giovedì 12 gennaio. Intanto, il giornalista di Unire Tv e No Problem Ippica, Rolando Luzi, ha sporto denuncia contro il dirigente degli allevatori di trotto Sandro Moscati, romano e vicepresidente dell'Anact che lunedì scorso lo ha aggredito. Motivo del gesto (un pugno al volto che ha colpito la tempia sinistra del collega, il quale è ricorso a cure mediche) di Moscati sarebbe stato – come riporta lo stesso Luzi in una lunga lettera all'Agenzia Cavallo 2000 – il fatto che il giornalista avrebbe presentato domenica sul piccolo schermo alcune corse estere, tra cui il Prix de Bourgogne vinto dal campione francese Ready Cash. Una vicenda isolata però - a detta dello stesso Luzi - in quanto il comportamento degli «occupanti» è stato in sostanza corretto ed anche conscio – come dimostra il ritorno in onda di Unire Tv – che all'ippica vanno risparmiati ulteriori danni. Pur se molte perplessità sono state sollevate su quanto il telespettatore-scommettitore potrà capire di corse estere mandate in rete senza commento. È in vista, perciò, un altro pesante crollo delle giocate ippiche.

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