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Aziende regionali C'è la super delega

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Il bilancio della Regione affida alla Polverini la facoltà di chiuderle

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Itagli imposti dalla crisi e dall'ultima manovra del governo Monti infatti preoccupano non poco la classe politica (non solo regionale) che è chiamata a scelte impopolari e a dare segnali forti e chiari ai cittadini contribuenti. Rassegnazione dunque a una manovra decisamente poco «entusiasmante» e non solo sotto il profilo squisitamente economico. A far discutere degli undici articoli che compongono il bilancio 2012, tra gli altri, il numero 9 e il numero 10. Vediamo perché. L'articolo 9 riguarda il «riordino del sistema regionale delle partecipazioni societarie». Un universo, quello delle partecipate dove i centri di costo vanno non solo rivisti ma ampiamente corretti. Per questo, molto probabilmente, c'è già chi parla di una «super delega» alla Polverini per decidere eventuali fusioni, liquidazioni e cessioni delle società partecipate. Un principio riportato nell'articolo 9: dopo aver ricordato le legge dell'agosto 2010 proprio sul riordino delle società regionali, al comma 2 si amplia la competenza della giunta regionale in materia anche alle agenzie regionali e agli enti pubblici dipendenti della Regione. Lo scopo, ovviamente, è quello di procedere a una razionalizzazione complessiva dell'intero sistema che comprende circa 26 tra società controllate e partecipate e 24 enti pubblici dipendenti. In tempi di sacrifici e di una riforma ancora non attuata, come quella dell'agosto 2010, che prevedeva già una riduzione netta ad esempio del numero dei componenti i Consigli di amministrazioni, la Polverini pensa bene di passare ai fatti. Per farlo, tuttavia, occorre liberarsi da quelle logiche partitiche che, in tempi di crisi, come denunciato ieri da Il Tempo, consente di nominare un Cda a sette membri all'Arsial, l'agenzia per lo sviluppo agricolo che non ha mai avuto esigenza di un consiglio di amministrazione. E mentre nei corridoi della Pisana si disegnano quadri drammatici addirittura con la chiusura di agenzie di primo livello, come ad esempio l'Astral, negli uffici si lavora, ad esempio, alla riforma delle sette Ater.Al di là del «gossip» il primo segnale arriverà comunque a partire dal primo gennaio con l'articolo 10 del bilancio, quello sul «riordino delle strutture organizzative regionali competenti in materia di formazione e lavoro». Si comincia quindi con la soppressione dell'Agenzia regionale Lazio lavoro. La giunta procederà a un riordino complessivo della Direzione regionale competente in materia di formazione e lavoro attraverso la modifica del regolamento regionale e alla riorganizzazione della stessa, compresa l'assegnazione del personale di ruolo in servizio presso l'Agenzia. Un settore, quello del riordino di società, aziende ed enti regionali, che farà certamente discutere ma le centinaia di poltrone, a volte inutili, hanno un costo politico che l'economia non può più permettersi. E questo la Polverini lo ha ben compreso. Da tempo.

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